In merito al caso di Isabella Noventa, l’ultima notizia riguarda proprio la maggiore indiziata, Debora Sorgato, che nei giorni scorsi aveva inviato dal carcere di Verona nel quale è arrestata la sua personale istanza di scarcerazione. Non motivata, secondo il gip, che avrebbe replicato con un sonoro quanto atteso “no” alla sua richiesta, non intravedendo in essa alcun riferimento alla donna uccisa né sentimento di pentimento rispetto a quanto avvenuto cinque mesi fa esatti. Il gip non avrebbe intravisto inoltre alcun tentativo di collaborazione con gli inquirenti che non farebbe quindi intravedere alcuna ragione di scarcerazione. In effetti, al momento la donna si sarebbe sempre avvalsa della facoltà di non rispondere davanti agli inquirenti ed al pm ed avrebbe invece inviato due lettere rese pubbliche nel corso del programma di Canale 5, Pomeriggio 5, nelle quali non si è mai fatto accenno ad Isabella Noventa ed alla sua uccisione.
Poteva rappresentare una svolta clamorosa nel giallo di Isabella Noventa, ma la scarcerazione di Debora Sorgato, una delle tre persone in carcere per il delitto della segretaria, è stata negata dal gip, come prevedibile. La donna aveva avanzato l’istanza in modo autonomo ed in prima persona – non tramite il suo avvocato – motivandola semplicemente con la seguente spiegazione: “Io sono innocente, voglio solo accudire mio figlio”. Troppo poco per il giudice che ha replicato con un secco “no” ritenendo le sue motivazioni del tutto insufficienti, come riporta oggi il sito Leggo.it, prima di proseguire nella stesura di un breve quadro della vita di Debora, sorella dell’autotrasportatore ed ex di Isabella Noventa, Freddy, ed amica di Manuela Cacco, entrambi in carcere per omicidio premeditato. Debora Sorgato, ritenuta la mente del “diabolico trio”, ha subito due lutti importanti nel corso della sua vita, rappresentati da altrettanti abbandoni. Si tratta della morte dei due compagni, tra cui il marito Gianluca Ciurlanti, avvenuta nel 2002 in seguito ad un incidente stradale. Dopo alcuni anni la donna ottenne un indennizzo pari a 200 mila euro per il figlio e 300 mila euro per lei, somma affidata al fratello Freddy. Secondo Leggo.it, quella segna la data della svolta decisiva nella sua vita.
Erano assai prevedibile che Debora Sorgato, accusata di essere esecutrice materiale del delitto Isabella Noventa, rimanesse in prigione dopo la richiesta di scarcerazione eseguita nelle scorse di settimane e bocciata stamani. Troppi indizi contro di lui, gravissimi, con il racconto di Manuela Cacco che incastra la sorella di Freddy Sorgato. Essendo l’unica ad aver parlato, gli inquirenti seppur con molti dubbi al momento fanno prevalere la versione della tabaccaia, e anche per questo motivo la richiesta di Debora è stata respinta. Tra i gravi indizi prima di tutto la messinscena attuata la notte del delitto, realizzata dai tre indagati ma pensata da Debora; ma il provvedimento su cui si basa il difetto della scarcerazione recita ancora, «la machiavellica costruzione che non può trovare alcuna spiegazione. Se non in correlazione con l’uccisione volontaria e programmata di Isabella Noventa, l’articolata messinscena doveva fornire un alibi a chi aveva eseguito l’omicidio».
Come ampiamente prevedibile nel caso di Isabella Noventa, la richiesta di scarcerazione eseguita da Debora Sorgato è stata bocciata dal gip Cristina Cavaggion. La 45enne sorella di Freddy aveva richiesta la scarcerazione ma con tutti gli elementi e le possibili ipotesi di reato contro la donna, non c’erano ovviamente gli estremi per scarcerarla: il sospetto di essere l’esecutrice materiale dell’omicidio di Isabella Noventa non può al momento lasciare uscire dal cercare nessun imputato e accusato della orrenda morte e scomparsa del corpo della povera segretaria. Il gip segue il parere del tutto negativo del pom Giorgio Falcone, sia sulla revoca quanto sull’alleggerimento della misura cautelare. «Sono innocente e voglio accudire mio figlio», sono le parole rilasciate e riportate dal Mattino di Padova: il gip ha rilevato nel provvedimento in cui boccia l’istanza di scarcerazione, che Debora Sorgato non ha fornito ancora alcuna spiegazione all’intera sequenza dei fatti, non ha dato nessun elemento per il delitto tra il 15 e il 16 gennaio scorso. Secondo il gip, dichiararsi innocente non può bastare per scarcerare una persona, specie se non collabora.