E’ immerso nel mistero il caso della scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese sparita nel nulla poco più di un mese fa e del quale si tornerà a parlare questa sera nel corso della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto. Secondo il racconto del fratello, Alessandro Dimitrov, l’operaio che abita nel casolare della proprietà Chindamo, diede l’allarme proprio la mattina della scomparsa della donna, accorgendosi della sua auto accesa e piena di sangue. Come riporta il settimanale “Giallo”, l’uomo aggiunse al fratello della vittima: “Non ho sentito nulla, avevo il trattore acceso. Non ho sentito urla. Ho solo visto la macchina ferma davanti al cancello, sono andato a controllare e di Maria non c’era più nessuna traccia”. Questa, secondo gli inquirenti, sarebbe la prima grande anomalia dell’intera vicenda. Come mai l’operaio Alessandro, la moglie ed i figli non hanno sentito le urla disperate di Maria Chindamo al momento dell’aggressione violenta?
Resta ancora un giallo la scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese della quale non si hanno più notizie da quasi un mese e mezzo. Del caso tornerà ad occuparsene anche la trasmissione Chi l’ha visto? nella nuova puntata in onda stasera, al fine di fornire maggiori dettagli ed aggiornamenti sul mistero della sua sparizione. Sono ancora tanti gli interrogativi, sebbene gli inquirenti siano convinti che Maria sia stata aggredita ed uccisa da qualcuno che poi avrebbe portato via il suo corpo. Il fratello della donna, Vincenzo Chindamo, ha raccontato al settimanale “Giallo” cosa è successo avanzando una ipotesi relativamente all’aggressione di Maria. “Quella mattina mia sorella è uscita di casa poco prima delle 7”, ha esordito l’uomo 41enne. “Per andare dalla sua abitazione a contrada Montalto ci vogliono circa 10-15 minuti. Sono certo che a quell’ora del mattino le siano bastati 10 minuti perché conosceva bene la strada ed era di fretta, avendo un appuntamento con gli operai”. Quel giorno, infatti, Maria Chindamo avrebbe dovuto incontrare alcuni operai proprio nella sua azienda agricola. “Maria è arrivata davanti alla proprietà intorno alle 7:10, al massimo alle 7:15. Da quel momento in poi è il buio totale”, ha proseguito Vincenzo, per poi asserire di aver ricevuto la telefonata da Alessandro, l’operaio che ha scoperto l’auto della sorella piena di sangue, con il motore ancora acceso e lo sportello aperto. “Nessuno sembra aver visto qualcosa o sentito delle urla, nonostante sia evidente che mia sorella è stata aggredita proprio lì, davanti al cancello della tenuta”, ha aggiunto. A dimostrazione di ciò ci sarebbero le tracce di sangue nell’auto, i suoi capelli misti a sangue sulla portiera e le macchie sempre di sangue sul muretto della recinzione della proprietà.
Non è ancora risolto il giallo della scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia in Calabria. Della donna non si hanno più notizie dallo scorso 5 maggio quando doveva incontrare un dipendente della sua azienda agricola, incontro che non è mai avvenuto. Il mistero su Maria Chindamo riguarda anche il marito, Ferdinando Punturiero, che si è suicidato un anno fa proprio lo stesso giorno in cui la donna è scomparsa. Del caso si occuperà stasera la trasmissione Chi l’ha visto? su Rai 3. Secondo gli ultimi sviluppi della vicenda, riportati dal programma e risalenti allo scorso 25 maggio, la procura della Repubblica ha disposto una decina di perquisizioni nei territori di Limbadi, nel vibonese, e Laureana di Borrello e Rosarno (Reggio Calabria): sono state sequestrate dodici auto e alcuni mezzi agricoli che saranno analizzati dal RIS dei carabinieri di Messina e le ipotesi di reato dell’inchiesta sulla scomparsa di Maria Chindamo sarebbero sequestro di persona e omicidio a carico di ignoti.
Ancora mistero per la scomparsa di Maria Chindamo, la donna di cui si sono perse le tracce nella mattina del 5 maggio scorso, a Nicotera. La donna aveva appena raggiunto il cancello della sua azienda agricola per incontrarsi con un dipendente che tuttavia non l’ha mai vista. Se ne parlerà di nuovo questa sera su Chi l’ha visto, a partire dagli ultimi aggiornamenti. Una delle grandi domande sollevate sul caso riguardavano la possibilità che Maria Chindamo si fosse voluta allontanare spontaneamente e che avesse voluto compiere un gesto estremo. Il marito, Ferdinando Punturiero, si è suicidato un anno prima, proprio lo stesso giorno in cui la donna è scomparsa. Anche per questo la procura di Vibo Valentia, dove si svolgevano anche gli affari di Maria Chindamo, ha aperto un fascicolo su omicidio premeditato e sequestro di persona, anche se non si esclude un risvolto più tragico ed un collegamento con la morte del marito. La donna lascia tre figli che, come riporta Urban Post, verranno ricevuti molto probabilmente oggi da Papa Francesco. Nel frattempo le indagini si concentrano anche sul particolare della videosorveglianza dell’azienda di Nicotera che in quel giorno non funzionavano. Erano in pochi infatti a sapere non solo che si sarebbe potuti eventualmente agire indisturbati, ma anche che Maria Chindamo avesse un appuntamento verso le 7:30. Alcune tracce di sangue rilevate nella sua vettura, il motore ancora acceso, fanno presagire alla presenza di altre persone. Eppure i cani molecolari in un mese di ricerche non hanno trovano nulla né sul luogo della scomparsa né nei campi limitrofi. Nemmeno nei centri di Rosarno e Limbaldi, le zone più battute dalla vittima. Il mistero ruota attorno all’auto, alla Dacia bianca su cui si trovava Maria Chindamo e come riferisce invece Cronaca e Dossier, si è ascoltata più volte la versione dell’operaio che doveva incontrare quella mattina per stabilire dei lavori da compiere nei giorni successivi. Alcuni dettagli delle parole di Alessandro Dimitrov sembrerebbero infatti non quadrare, a partire dal fatto che in quei minuti fatidici si trovava poco distante da dove si è fermata l’auto. Il sangue presente sulla scena, rilevato anche sul suolo, sul montante e sul muro di cinta, indicano che la donna abbia lottato con tutte le proprie forze.