Sono davvero numerosi i santi che vengono festeggiati il 20 di giugno, alcuni più famosi e conosciuti, altri completamente ignoti e avvolti dal mistero. In quest’ultima categoria bisogna annoverare sant’Ettore, del quale ci sono pervenute poche informazioni e notizie. Coloro che si chiamano così e stanno cercando qualche curiosità o dettaglio in più sulle origini del proprio onomastico rimarranno delusi. Il santo infatti non appare in nessuno scritto antico autorevole, ma si pensa che possa essere stato perseguitato e giustiziato ai tempi dell’imperatore romano Gaio Aurelio Valerio Diocleziano per essersi convertito alla religione cristiano-cattolica. Questo imperatore, protagonista di molte opere grandiose durante il suo mandato, è considerato uno dei più crudeli della storia: nel periodo compreso tra l’anno 299 e il 305, infatti, diede l’ordine affinché si realizzasse la più grande persecuzione di cristiani della storia dell’Impero romano. Pertanto è molto probabile che sant’Ettore sia divenuto martire in quegli anni prima di cadere nell’anonimato e successivamente essere commemorato come santo dalla Chiesa Cattolica. Le probabilità che fosse di origini greca sono molto elevate: il nome d’altronde deriva dal greco Héktor, poi tradotto in latino come Hector, parola che significa colui che tiene saldo, colui che trattiene fortemente, tenace, sostenitore, reggitore del popolo. La sua estesa diffusione nel nord della penisola italiana, più che in onore al santo al quale si sta facendo riferimento, deriva dall’eroe omerico sant’Ettore, figlio del re di Troia Priamo, ucciso da Achille durante la famosa guerra narrata da Omero nell’Iliade. Questo santo in alcune regioni è festeggiato anche il giorno dell’antivigilia di Natale, il 23 di dicembre, e il suo simbolo di riferimento è la palma. Il nome si è diffuso in Italia a partire dal XVI secolo quando il condottiero italiano Ettore Fieramosca guidò alcuni tredici cavalieri alla vittoria contro tredici cavalieri francesi comandati da Charles de Torgues.
Un altro sant’Ettore, che però non corrisponde a quello che viene commemorato il 20 giugno, è sant’Ettore Valdivielso Saez, anche conosciuto come San Benito di Gesù. Si tratta del primo santo di origine argentina ed è stato canonizzato da Papa Giovanni Paolo II il 21 novembre del 1999. Sant’Ettore che si festeggia il 20 giugno non è patrono di nessuna città, pertanto non ci sono feste, tradizioni o commemorazioni particolari in suo onore. Il 20 giugno, come già anticipato in precedenza, vengono ricordati moltissimi altri santi, a cominciare dalla Madonna Maria Santissima della Consolazione, patrona di Reggio Calabria e co-patrona di Torino assieme a San Giovanni Battista. Tra i santi commemorati in questa data c’è anche Sant’Adalberto di Magdeburgo, vescovo dell’omonima città tedesca nel nono secolo. Il 20 giugno vengono festeggiati anche altri tre vescovi: San Baino di Thérouanne, oggi santo patrono della città francese di Calais, San Metodio di Olimpo, vescovo delle città greche di Olimpo e Filippi, celebrato sia dalla Chiesa Cattolica che dalla Chiesa Ortodossa, e San Lucano di Sabiona, anche conosciuto come San Lugano. Infine bisogna menzionare Sant’Elia di Ohren, San Giovanni da Matera, San Giovanni Battista Zola, San Gobano d’Irlanda, San Guibsech di Cluain-Bairenn, Beato Giovanni Battista Zola, Beato Giovanni Gavan, Beato Francesco Pacheco e l’arcivescovo di Cashel Dermot O’Hurley, beatificato come martire da Papa Giovanni Paolo II ma non ancora riconosciuto come Santo dalla Chiesa Cattolica.