La scomparsa di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese, continua a destare numerosi timori presso la sua famiglia, sempre più convinta che la donna possa aver fatto una brutta fine. Gli inquirenti non abbandonano alcuna pista, compresa quella della vendetta, ma inevitabilmente il pensiero va al legame con la morte del marito Ferdinando, avvenuta un anno prima, dopo che l’uomo si era suicidato in seguito alla fine della loro relazione. Una strana coincidenza notata anche dai compaesani di Maria Chindamo che, come riporta il settimanale “Giallo” sarebbero giunti ad una conclusione shock. A loro detta, Ferdinando si sarebbe tolto la vita l’8 maggio dello scorso anno mentre Maria sarebbe scomparsa il 6 maggio. “E’ vero, ci sono due giorni di differenza, ma potrebbe esserci una spiegazione. Quest’anno infatti è bisestile quindi bisogna calcolare un giorno in più nel calendario”, hanno spiegato i compaesani della donna. “Secondo le regole della ‘ndrangheta quando si agisce per un regolamento di conti del genere, bisogna portare a termine il crimine a mezzanotte del giorno per cui si vuole vendicare”. In questo caso, sarebbe avvenuto alla mezzanotte tra il 7 ed l’8 maggio scorso.
La scomparsa dell’imprenditrice Maria Chindamo, avvenuta quasi un mese fa da Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria, continua a portarsi dietro molti dubbi ma ancora poche certezze. Sebbene gli inquirenti stiano procedendo con enorme cautela senza tuttavia escludere alcuna pista, la famiglia della donna 44enne, con il passare dei giorni non può che temere per il peggio. Ma cosa è successo realmente a Maria, imprenditrice benvoluta da tutti e molto stimata nella zona? Leggo.it ha ripercorso gli ultimi istanti di vita della donna, scomparsa lo scorso 6 maggio, ad un anno esatto dalla morte (per suicidio) del marito dal quale voleva separarsi. Il sospetto è che quel giorno la Chindamo sia stata aggredita e poi rapita da qualcuno prima di incontrare un suo operaio, Alessandro Dimitrov, intorno alle 7:00 del mattino, con il quale aveva un appuntamento. E’ stato l’uomo, non trovandola, a rinvenire l’auto di Maria con il motore ancora acceso e tutti i suoi effetti personali all’interno, compresa la borsa. A destare i maggiori timori sono state le vistose macchie di sangue sulla carrozzeria e alcuni capelli di Maria. Prima del suo rapimento l’imprenditrice è stata aggredita con violenza? I segni racconterebbero proprio questa inquietante ipotesi. Nessuno, nei terreni limitrofi all’azienda agricola della Chindamo, si sarebbe accorto di nulla anche alla luce dell’ora della scomparsa della donna, ma gli inquirenti sarebbero certi del fatto che tutto sarebbe accaduto in una manciata di minuti. Ad alimentare ulteriori dubbi sarebbe la presenza di una telecamera a circuito chiuso poco distante dal luogo in cui Maria Chindamo ha fatto perdere le sue tracce ma che risulterebbe manomessa, segno evidente di una premeditazione. Attualmente la Procura di Vibo Valentia avrebbe aperto un fascicolo per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere, sebbene non risulti alcun nome iscritto nel registro degli indagati.