La morte di Maria Ungureanu potrebbe essere spiegata con la presenza di alcune fotografie centrali nelle indagini. Come riporta il sito Urban Post, alcuni giorni fa sarebbe stato sentito in caserma il padre della bambina morta nella piscina del resort di San Salvatore Telesino, al quale sarebbero state fatte vedere alcune fotografie. Le foto in questione immortalerebbero alcuni ragazzi rumeni che potrebbero avere a che fare con l’omicidio di Maria. L’uomo, padre della vittima, avrebbe riconosciuto almeno uno dei giovani giostrai che il giorno precedente al delitto aveva dato un gettone per far fare a Maria Ungureanu un giro gratis sulla giostra. In quella circostanza, il padre, sentendosi insospettito dal gesto, aveva preferito fare il giro insieme alla piccola. Dietro queste foto potrebbe celarsi il nome dell’assassino (o degli assassini) di Maria e quindi la svolta nel caso?
Si aprono scenari agghiaccianti nel giallo sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina che il prossimo agosto avrebbe compiuto dieci anni, morta annegata nella piscina del resort di San Salvatore Telesino. Chi l’ha gettata nell’acqua e soprattutto perché? L’ipotesi più agghiacciante, come riporta anche il sito BlitzQuotidiano.it, è che Maria si sia ribellata all’ennesima violenza. Lo ha dichiarato qualche settimana fa alla trasmissione Chi l’ha visto l’avvocato Fabrizio Gallo che rappresenta gli interessi della famiglia della vittima. Dagli accertamenti della Scientifica è emerso che Maria Ungureanu avesse in passato ricevuto abusi ma non la sera del delitto. Questo avvalorerebbe la tesi del legale. A dimostrazione di ciò, il fatto che i vestiti siano risultati puliti e sul corpo non siano state rinvenute tracce di violenza. Secondo una ricostruzione sulla base di questa pista, tuttavia, Maria avrebbe potuto dire di no al tentativo di abuso e l’assassino avrebbe quindi potuto buttarla nell’acqua della piscina sapendo che la bimba non sapeva nuotare. In questo modo, dunque, avrebbe condannato a morte cerca la piccola Maria, sulla cui schiena sono stati rinvenuti dei graffi. Chi ha agito, conosceva la bambina?
Le indagini sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina di origini rumene da alcuni anni in Italia e morta in circostanze ancora tutte da chiarire lo scorso 19 giugno, potrebbero finalmente aver imboccato la strada giusta. La svolta potrebbe registrarsi proprio nelle prossime ore. Lo si apprende dal sito Urban Post che ha ripreso le importanti quanto emblematiche parole dell’avvocato della famiglia Ungureanu, Fabrizio Gallo, intervenuto di recente alla trasmissione di Rai 1, Estate in Diretta. “Sì, il mio assistito ha individuato alcuni personaggi che lavoravano in quelle giostre… Questi ragazzi non sono stati ancora sentiti dagli inquirenti, se interrogati potrebbero riferire dettagli e circostanze molto importanti per le indagini”, ha dichiarato il legale. Il riferimento esplicito è rivolto ai tre ragazzi rumeni, che il settimanale Giallo ha definito appena maggiorenni, i quali avrebbero lavorato a nero per conto dei giostrai in occasione delle festività del santo patrono di San Salvatore Telesino, proprio nella medesima giornata in cui Maria Ungureanu spariva per poi essere ritrovata in serata senza vita e nuda in una piscina del resort poco distante dalla piazza della piccola comunità in provincia di Benevento.
Ciò che sconvolge dietro il delitto di Maria Ungureanu, la bambina di dieci anni ritrovata senza vita nella piscina del resort di San Salvatore Telesino, sono le reiterate violenze sessuali emerse solo in seguito all’autopsia. Quegli abusi ai quali Maria era sottoposta ancor prima della sua morte e che proprio il giorno del delitto, invece, era stata “risparmiata”. Secondo quanto trapelato dalla trasmissione Quarto Grado e reso noto da Direttanews.it, Maria Ungureanu avrebbe subito violenze, di cui l’ultima risalente a due anni fa. La sera in cui sparì per poi essere ritrovata senza vita, tuttavia, non subì alcun abuso. Sebbene avesse gli slip strappati, non sarebbero state rinvenute tracce di Dna sul suo corpo e questo avrebbe fatto ipotizzare un tentativo della piccola di opporsi ad un nuovo stupro. Le indagini intanto proseguono in attesa di ulteriori novità, sebbene al momento l’unico indagato resti Daniel Ciocan, con le accuse di omicidio volontario e violenze sessuali a carico della piccola Maria Ungureanu.
La nuova settimana potrebbe rivelarsi decisiva in merito al giallo sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina di quasi dieci anni trovata senza vita lo scorso 19 giugno in una piscina del resort Casale San Manno a San Salvatore Telesino (Benevento). Dall’autopsia sarebbe emersa la morte per annegamento e le numerose violenze pregresse che la bambina avrebbe subito. Per l’omicidio volontario e gli abusi resta indagato a piede libero solo un ragazzo, il 21enne rumeno Daniel Ciocan, il quale tuttavia ha finora ribadito la sua totale estraneità rispetto alla morte di Maria Ungureanu, sebbene sia stato una delle ultime persone ad averla vista in vita. Nei giorni scorsi, i carabinieri della località sannita avrebbero chiamato nuovamente il padre della bambina, Marius, per illustrare gli ultimi aggiornamenti sul caso. All’uomo sarebbero state fatte vedere le fotografie di alcuni ragazzi, nelle quali avrebbe riconosciuto un soggetto visto la sera prima della scomparsa di Maria Ungureanu. Si tratta di un aiutante dei giostrai presenti in paese in occasione della festa del santo patrono, il quale proprio alla bambina avrebbe consegnato un gettone per fare un giro da sola. Un fatto strano, così come la vicinanza troppo sospetta di uno di questi giovani proprio attorno a Maria Ungureanu la sera in cui il padre la portò alle giostre. “Uno di quei ragazzi quando noi eravamo sulla giostra, stava appresso a noi. E’ stato qualcosa di strano”, ha dichiarato anche il padre Marius alla trasmissione Estate in Diretta, sempre più convinto che gli stessi gestori delle giostre “qualcosa sanno”. La stessa sera in cui Maria Ungureanu sparì, nei pressi delle giostre il padre avrebbe visto un furgone bianco che si sarebbe poi spostato verso la piazza prima di sparire. L’uomo avrebbe poi fatto un’altra rivelazione importante: “L’anno scorso i ragazzi si misero a parlare con Daniel e dopo una settimana ho chiesto se li conoscesse e mi ha detto ‘Sì, sono paesani nostri'”. I ragazzi in questione, infatti, apparterrebbero alla comunità rumena. I primi sospetti della famiglia di Maria Ungureanu ovviamente sono ricaduti proprio su Daniel Ciocan in merito al quale il Marius non avrebbe dubbi: “Lui sicuramente sa qualcosa”.