Cosa è successo prima del suicidio del leader ultrà juventino, Raffaello Bucci, detto Ciccio? Su questo aspetto starebbe attualmente indagando la polizia, come rivela Il Giornale nella sua versione online. Saranno utili i contatti ed i movimenti di Bucci prima dell’estremo gesto che lo ha portato lo scorso giovedì a togliersi la vita, lanciandosi dal viadotto dell’autostrada Torino-Savona, meglio noto come “il ponte dei suicidi”. Alcuni giorni prima, Ciccio aveva testimoniato nell’ambito del processo contro alcuni ‘ndranghetisti e sul loro legame con il bagarinaggio allo stadio e la vendita di tagliandi omaggio o scontati sottobanco. A queste domande Raffaello Bucci avrebbe risposto in modo vago lasciando non poche perplessità al pm Monica Abbatecola ed al capo della mobile di Torino Marco Martino. Secondo alcune indiscrezioni trapelate dal Corriere della Sera, Bucci avrebbe ricevuto minacce subito dopo la sua deposizione. Potrebbe essere questa la pista da seguire e che porterà alle motivazioni del gesto suicida?
Sulla morte di Raffaello Bucci, il 41enne capo ultrà della Juventus suicidatosi lo scorso giovedì procedono le indagini mirate a scoprirne le reali motivazioni. Un giallo, la sua morte, che ha scosso l’intero ambito della tifoseria bianconera. Come riporta Gazzetta.it, nella scorsa stagione Bucci era stato “assunto” dalla società nel ruolo di consulente esterno nei panni di “Supporter Liaison Officer”, ovvero filo conduttore tra tifoseria e club. Originario della Puglia e considerato uno dei capi più carismatici dei “Drughi”, Raffaello Bucci viene descritto dal sito “La voce di San Severo” come un uomo “innamorato del calcio, della Juventus, dei colori bianconeri” ma anche come una persona che “aveva dato il suo forte impulso per il club Drughi di San Severo e della Puglia, punto di riferimento per centinaia di sanseveresi e foggiani che avevano bisogno di un aiuto per un biglietto allo stadio”.
E’ giallo sulla morte del capo ultrà della Juventus, Raffaello Bucci, detto Ciccio, il 41enne che lo scorso 7 luglio si sarebbe lanciato da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona. Oscure le cause del folle gesto sebbene gli inquirenti non abbandonino nessuna pista. Attualmente sono in corso maggiori accertamenti in grado di far luce sugli ultimi movimenti di Bucci e sui contatti avuti nelle ore immediatamente precedenti al suicidio. Secondo quanto scrive Leggo.it, il giorno precedente il capo ultrà era stato interrogato come persona informata dei fatti nell’ambito di un’inchiesta sulla presenza della ‘ndrangheta in Piemonte e che lo scorso luglio aveva portato all’arresto di 18 persone, tra cui un esponente della tifoseria juventina. L’inchiesta che lo aveva visto testimoniare il giorno precedente al suicidio, riguardava anche un particolare filone, quello di un possibile legame tra la ‘ndrangheta e il bagarinaggio dei biglietti in occasione delle partite della Juventus, nonché i legami tra alcuni personaggi vicini alle cosche e alcuni ambienti della curva.
Ancora un’altra tragedia nel mondo degli ultrà bianconeri, ancora scossi dal recente suicidio di Edoardo Agnelli. Senza considerare il mistero che ancora avvolge la morte di Raffaello Bucci, leader indiscusso dei Drughi -gruppo principale di tifosi della Juve- e consulente della squadra. Ciccio, come lo chiamavano in molti, è precipitato in circostanze ancora da chiarire dal cavalcavia della Torino-Savona lo scorso 7 luglio, lo stesso luogo in cui si è lanciato Edoardo Agnelli. Il giorno prima Bucci era stato ascoltato dalla pm Monica Abbatecola, per via dell’inchiesta che ha portato all’arresto di 18 persone e che vedrebbe una connivenza fra la ndrangheta e le tifoserie organizzate. L’accusa per gli arrestati è infatti di associazione mafiosa, mentre Raffaello Bucci era stato convocato dalle autorità come persona informata sui fatti. Gli inquirenti erano convinti infatti che come intermedario ufficiale fra il tifo organizzato e la società della Juventus avrebbe potuto conoscere dei dettagli sulla possibile unione fra la ndrangheta e lo smistamento dei biglietti delle curve. Appena 24 ore più tardi, riporta il Corriere della Sera, Ciccio si lancia dal viadotto dell’autostrada. Le piste per ora si dirigono su più fronti, a partire dalla recente scomparsa della madre che aveva portato Bucci ad un dolore acceso, anche se rimane importante anche l’indagine che invece ci sia un collegamento fra l’interrogatorio appena subito ed alcuni segreti in suo possesso. Non si tratta tuttavia di un caso isolato, dato che Gerardo Mocciola, a sua volta ex leader dei Drughi, sembra scomparso nel nulla. Anche lui come Raffaello Bucci sarebbe dovuto comparire di fronte ai pm, sempre come persona informata dei fatti.