Svolta nel sistema sanitario nazionale grazie ai nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e soprattutto con la fine del Decreto Appropriatezza che aveva fatto discutere tantissimo nonché messo in crisi quello che era il rapporto tra medici, Ministero della Salute e soprattutto pazienti. È stato infatti trovato un accordo che permette al medico di avere maggiore autonomia e responsabilità apportando anche dei vantaggi per le casse dello Stato evitando inutili ridondanti accertamenti. Entrando maggiormente nel merito, le condizioni di erogabilità ed ossia quelle in cui si rende necessaria la prescrizione medica per prestazioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale saranno limitate a specifiche situazioni (una quarantina circa) che lo stesso medico dovrà indicare sulla ricetta per mezzo di un’apposita nota. Il tutto è contenuto all’interno del comma 2 dell’art. 63 del Dpcm sui LEA nel quale viene indicato come “le disposizioni in materia di assistenza specialistica ambulatoriale, di cui agli articoli 15 e 16 e relativi allegati, entrano in vigore dalla data di pubblicazione del decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle medesime disposizioni”. Tra gli esami medici per i quali sono previste le condizioni di erogabilità figurano quelli per soggetti da 0-14 anni, nei casi di sanguinamento oscuro dopo EGDS e colonscopia totale negative, più in generale medicina nucleare, test genetici e poco altro. Rispetto al passato, ad esempio, non rientrano più in questa categoria le risonanze magnetiche del ginocchio.