Non è ancora chiusa la vicenda della presunta ‘infermiera killer’ di Piombino: per Fausta Bonino infatti è arrivata dal sostituto procuratore di Livorno un nuova richiesta di carcere. Bonino lo scorso marzo era finita in carcere con l’accusa di aver provocato la morte di olre una decina di pazienti attraverso l’utilizzo dell’eparina, un farmaco anticoagulante, nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino in cui lavorava. Dopo un mese di carcere era stata scarcerata. Ma ora potrebbe finire di nuovo dietro le sbarre vista la decisione del pm di presentare ricorso in Cassazione contro la scarcerazione che era stata decisa dal Tribunale del riesame. Fausta Bonino è stata rinchiusa 21 giorni nel carcere Don Bosco di Pisa. L’avvocato della presunta ‘infermiera killer’ Cesarina Barghini, ha commentato così la notizia, come riferisce l’agenzia di stampa Ansa: “Sono basita e sono anche indignata per la pervicacia ormai incomprensibile che l’autorità giudiziaria ha nei confronti della mia cliente. Comunque il ricorso non ci spaventa. Fausta Bonino è estranea a questa vicenda e ne uscirà a testa alta”.
Si fa retrofront sulla vicenda di Fausta Bonino, ribattezzata “infermiera killer” appena il marzo scorso. La donna, originaria di Piombino, era stata accusata di aver provocato la morte di 14 pazienti mediante l’uso dell’eparina, presso l’ospedale di Villamarina in cui lavorava. A detta di tutti prima del suo arresto, come riporta La Nazione, era a tutti gli effetti considerata l’infermiera migliore di tutto il reparto, sempre attenta e presente. Un mese dopo l’arresto ci fu la svolta: il tribunale del Riesame scarcera Fausta Bonino. A distanza di tre mesi dall’aprile scorso, è il vice procuratore di Livorno Massimo Mannucci a presentare ricorso in Cassazione e richiedere che Fausta Bonino venga di nuovo incarcerata. Fu proprio Mannucci a richiedere che per la donna fossero previste le misure cautelari, disposizione annullata in seguito dal giudice Antonio Pirato. Secondo le analisi del NAS non ci sono dubbi: i pazienti sono stati uccisi mentre Fausta Bonino si trovava in reparto. Sorpreso il difensore dell’infermiera, l’avvocato Cesarina Barghini, che aveva subito indivuduato nel caso un errore giudiziario. “Gli indizi contro l’infermiera Fausta Bonino non sono connotati da gravità, precisione e concordanza”, riferisce, “I carabienieri del NAS avrebbero concentrato gli sforzi investigativi solo nel senso di riscontrare tale ipotesi senza indagare ad ampio raggio”.