Il 14 di luglio viene celebrato san Camillo de Lellis. San Camillo nasce nel 1550 a Bucchianico (Chieti). La madre sessantenne morì poco dopo il parto e Camillo crebbe col padre militare, mostrando subito una passione per giochi come dadi e carte. Il padre decise di arruolare san Camillo nell’esercito di Venezia, ma durante il viaggio egli morì. San Camillo restò solo e la sua passione per il gioco lo portò alla povertà totale. Abbandonò la carriera militare e trovò lavoro a Manfredonia come manovale presso un monastero. Durante un breve viaggio per San Giovanni Rotondo, incontrò un frate che lo ammonì benevolmente per i suoi peccati. San Camillo si dedicò alla preghiera, tanto da decidere di vestire l’abito dei cappuccini. Ma la piaga che san Camillo riportò durante il viaggio per Venezia col padre, tornò ad aggravarsi e costrinse san Camillo ad un ricovero al San Giacomo a Roma, dove restò quattro anni. Qui, dove curò più gli altri che se stesso maturando un forte spirito caritatevole, fu nominato responsabile dell’assistenza ai degenti. In san Camillo nacque così l’idea di creare una comunità di uomini pii con il compito di aiutare gli infermi in nome dell’amore per Dio. L’amministrazione dell’ospedale cercò di osteggiare questo progetto, cercando anche l’aiuto del confessore di san Camillo, Filippo Neri. Ma quest’ultimo, dopo una visione degli angeli che suggerivano parole di amore e di sostegno ai compagni di san Camillo attorno ad un moribondo, finì per sostenerne l’opera; nacque così la “Compagnia dei Servi degli Infermi”, i cosiddetti “camilliani”. La Compagnia divenne Congregazione grazie a Papa Sisto V e sulla veste nera i membri apposero una croce rossa sul petto. San Camillo, che nel 1584 divenne sacerdote, e i suoi compagni operarono presso un altro nosocomio, lo “Santo Spirito”. Grande fu la prova di san Camillo e gli altri nel 1590, quando si prodigarono allo stremo delle forze durante la grande carestia che colpì Roma, tanto che Gregorio XIV fece della Congregazione un vero ordine religioso con il voto della povertà, dell’obbedienza, della castità e dell’aiuto agli malati a costo della propria vita: tutto avendo lo Spirito Santo come guida. L’opera di san Camillo cominciò ad essere richiesta in altri ospedali in Italia e persino sui campi di battaglia. Nel 1607 san Camillo si ammalò gravemente, ma continuò ad aiutare i malati sino alla sua morte, il 14 luglio del 1614, a Roma nel Convento della Maddalena, nella cui chiesa riposa. Il suo cuore fu trasferito come reliquia a Bucchianico. Fu fatto Santo da Papa Benedetto XIV nel 1746.
De Lellis è festeggiato nel suo paese natale, Bucchianico, con la processione che arriva fino al Santuario della Commemorazione del transito, per concludersi con fuochi pirotecnici; a Messina, con celebrazioni eucaristiche e processione con simulacro; a Manfredonia si celebra san Camillo con feste, musica e canti.
San Camillo è patrono della regione Abruzzo, una regione con uno splendido paesaggio che spazia dai monti del “Parco Nazionale dell’Abruzzo”, alle bianche spiagge delle località balneari di Francavilla a Mare e Pineto, dove è possibile fermarsi anche per gustare saporite piatti di pesce. Il “Parco Nazionale dell’Abruzzo” è uno dei più antichi del Belpaese e tra i più spettacolari con la sua ricchissima flora e fauna, con graziosi borghi come Barrea , Pescasseroli e, uno dei paesi più belli d’Italia, Scanno. Verso la costa, imperdibile è Torre de’ Passeri dove si trova la splendida Abbazia di San Clemente a Casauria, dichiarata monumento nazionale italiano. A Manopello si trova una reliquia di inestimabile valore, il Volto Santo, detto anche “la veronica”.
Il 14 luglio sono festeggiati anche San Cynllo, San Ciro di Cartagine, San Francesco Solano, San Marchelmo, San Giusto martire, San Vincenzo Madelgario, Santa Toscana, e i beati Bonifacio, Gaspare de Bono e Michele Ghebrè.