Piazza San Pietro, come ad ogni ricorrenza domenicale, pullulava di fedeli e pellegrini in attesa di assistere all’Angelus di Papa Francesco. Dopo un caloroso abbraccio di benvenuto a tutta la folla il Vescovo di Roma ha immediatamente introdotto il brano tratto dal vangelo di Luca che vede: ? Gesù ospite a casa di Marta e Maria?. Marta era indaffarata nei preparativi. Ed in preda alla frenesia non dava sosta alla propria attività. Non un solo istante la sua carne conosceva riposo. Mentre Maria si era seduta li, ai piedi del suo ospite ?Gesù?. Totalmente distratta e disinteressata alle faccende terrestri,Maria, stava ad ascoltare le parole di Gesù. All’invito di Marta di redarguire Maria che non la aiutava nello sbrigare le faccende di casa Gesù le risponde con biasimo: ? Marta Marta,……Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta?
Il Papa ammonisce tutti i fedeli ed invita a seguire l’esempio di Maria. Marta e Maria rappresentano i modi di essere del cristiano dei nostri tempi. Sempre più spesso impegnato a risolvere questioni di varia natura, non sempre gratificanti ed indispensabili. Eppure non ha tempo per dedicare un solo istante a se stesso ed al suo ospite. Gesù che un tempo era pellegrino ed ospite nella casa di Maria e Marta, oggi è Signore e Maestro nei nostri cuori. Ospitare no significa solo far entrare bensì ascoltare. Solo con l’ascolto si gratifica l’ospite. Gesù parla ai nostri cuori. Non ha alcun senso recitare preghiere per ore e non fermarsi un solo istante nel tentare di ascoltare l’ospite che accogliamo nel nostro cuore. Non ascoltare la parola che Gesù sussurra ai nostri cuori significa non averlo mai ospitato. Dialogare con il proprio ospite significa renderlo vivo mentre ignorarlo significa trasformarlo in pietra. Affinché Dio operi i suoi miracoli noi dobbiamo tenerlo vivo nel nostro cuore. Oggi giorno centinaia di associazioni offrono ospitalità a chi ha bisogno di aiuto. Si annoverano associazioni caritatevoli per anziani, bambini, senza tetto, migranti, ex-tossicodipendenti ed in generale per tutti i bisognosi. Tuttavia non basta un semplice letto o una semplice ciotola a gratificare il signore. L’ascolto è l’unica medicina che lenisce i patimenti del bisognoso. Senza ascolto e condivisione la misericordia non ha valore e diviene pura vanità.
Papa Francesco, poi, si rivolge direttamente agli astanti rivolgendo una serie di domande. ?Tu uomo ascolti mai tua moglie?? e viceversa ?Tu donna ascolti mai tuo marito?? sempre continuando ?Voi genitori ascoltate i vostri figli?? ed infine ? Voi giovani ascoltate i vostri nonni? ?. Nessuno ascolta più il prossimo. Siamo troppo impegnati in cose più gratificanti. La nostra disattenzione nell’ascolto ha piantato il germe della morte nella famiglia e ci fa sentire estranei perfino tra genitori e figli. Ascoltare significa dare importanza e riconoscere la centralità del proprio interlocutore. L’ascolto è la via maestra per la pace e lo rivela anche la Vergine Maria nelle sue apparizioni. La benedizione finale si conclude con tanta tristezza nel ricordo delle vittime della recente strage di Nizza. Un invito particolare del Papa nel raccogliersi in preghiera per le vittime e la grande sofferenza dei feriti che lottano per la salvezza. Un tenero abbraccio per i tanti bambini falcidiati dalla violenza distruttiva del terrorismo.