Si intitola “Vultum Dei quaerere – La ricerca del volto di Dio” la nuova Costituzione apostolica (documento papale particolarmente importante e solenne che essendo promulgato direttamente dal pontefice come capo della Chiesa ha il carisma dell’infallibilità papale) pubblicata oggi. Essa è dedicata a tutte le donne che fanno vita contemplativa incluse le monache di clausura. Si tratta di “dodici temi di riflessione e discernimento” per la vita consacrata in generale. Tra di essi, il ruolo dei social network, che vengono definiti utili per la formazione e la comunicazione, ma che non devono essere occasione di “dissipazione o di evasione dalla vita fraterna”: “Nella nostra società la cultura digitale influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità contemplative. Certamente questi mezzi possono essere strumenti utili per la formazione e la comunicazione, ma vi esorto a un prudente discernimento affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessari”. Inoltre il papa raccomanda di “non reclutare” suore da altri paesi per evitare la chiusura dei monasteri. La preghiera, poi, deve essere intesa per “allargare il cuore per abbracciare l’umanità intera” i sofferenti in particolare e non come “un ripiegamento della vita monastica su se stessa”. Il papa indica di salvaguardare “i valori fondamentali” della vita contemplativa, le cui caratteristiche – silenzio, ascolto, stabilità – possono e devono costituire una sfida per la mentalità di oggi”. Ricorda che “tra le tentazioni più insidiose per un contemplativo, è quella chiamata dai padri del deserto ’demonio meridiano’: è la tentazione che sfocia nell’apatia, nella routine, nella demotivazione, nell’accidia paralizzante”.