All’appello del padre della piccola Maria Ungureanu, rivolto a chi abbia potuto sentire o vedere qualcosa la sera del delitto, si aggiunge anche quello di una persona più celebre, il cantante Sal da Vinci. Come riporta il settimanale Giallo, l’artista si è esibito di recente a San Salvatore Telesino in occasione della tradizionale festa di San Leucio. Dal palco ha voluto indirizzare un messaggio importante: “Questa festa non si sarebbe dovuta fare, perché qui è morta una bambina”, ha asserito il cantante. “Però io canto lo stesso e dedico questa serata alla piccola Maria. Sono sicuro che nel paese qualcuno sa qualcosa: allora si faccia avanti”. Un appello sentito che si accoda alle parole di dolore del padre di Maria Ungureanu, che al medesimo settimanale aveva dichiarato: “Mia figlia è morta ammazzata a soli nove anni e non è giusto che chi l’ha uccisa sia ancora libero”.
La morte di Maria Ungureanu resta senza soluzione, a quasi due mesi dal ritrovamento del corpo della bambina di dieci anni nella piscina del resort di San Salvatore Telesino. E’ qui che, secondo le indagini che hanno visto anche l’intervento delle unità cinofile, Maria sarebbe entrata la sera del 19 giugno scorso, prima di morire annegata, quasi certamente per mano di qualcuno. Il padre della piccola, Marius Ungureanu, finora ha lanciato diversi appelli affinché chi sappia parli. L’ultimo è stato accolto e pubblicato dal settimanale Giallo: “Mi sembra chiaro che qualcuno ha portato mia figlia in quell’albergo. Non riesco a spiegarmi come abbia fatto a passare da un cancello chiuso a chiave. Qualcuno lo ha aperto”, ha commentato l’uomo, che insieme alla moglie Andrea non riesce a capacitarsi per la perdita della loro unica figlia. L’uomo, ancora una volta si è rivolto a chi ha visto o sentito qualcosa: “Vi prego, aiutateci a trovare la verità”. Per Marius, è impossibile che nessuno si sia accorto di nulla: “A quell’ora non è difficile sentire una voce, un urlo o una richiesta d’aiuto. Fatevi avanti, andate dai carabinieri, non abbiate paura”, ricordando come “l’omertà in questi casi fa ancora più male”.
Gli investigatori sarebbero sempre più convinti che Maria Ungureanu, la bambina trovata morta nella piscina del resort di San Salvatore Telesino quasi due mesi fa, possa essere giunta nel luogo del delitto con le sue gambe. E’ quanto emerso da alcune indiscrezioni pubblicate sul settimanale Giallo e relative al lavoro svolto dai cani molecolari i quali avrebbero fiutato le tracce di Maria sin dal giardino della struttura. Sul punto è intervenuto anche l’avvocato che difende i genitori della piccola vittima, Fabrizio Gallo, commentando: “Dal sopralluogo dei cani molecolari emerge chiaramente che Maria è arrivata al resort viva, non è stata trasportata lì e magari gettata già morta nella piscina”. E’ interessante ora capire come la bambina sia riuscita ad entrare nel giardino della struttura, passando dal cancello sul retro, ovvero dal luogo in cui i cani molecolari avrebbero iniziato a sentirne le tracce. Qualcuno ha aiutato Maria Ungureanu a passare attraverso quel varco, quasi sempre chiuso a chiave?
Le indagini sulla morte di Maria Ungureanu, nell’ultimo periodo si sono spostate all’interno del resort, nel quale avvenne il delitto della bambina di dieci anni. La domanda che si pongono gli inquirenti è molto semplice: come mai nessuno vide o sentì nulla mentre Maria veniva uccisa? Come rivela il settimanale “Giallo”, quasi certamente all’intero della struttura c’era qualcuno. A quanto pare, in alcuni periodi dell’anno, alcune stanze dell’albergo vengono affittate a rumeni che svolgono lavori saltuari. E’ probabile, quindi, che qualcuno di loro abbia visto Maria Ungureanu la sera dello scorso 19 giugno o abbia notato una persona adulta aggirarsi nelle vicinanze della piscina, dove il corpo della piccola è stato ritrovato. Finora, tuttavia, non si sarebbe fatto avanti alcun testimone. Ricordiamo inoltre che, come le presunte persone presenti nella struttura, non solo Maria e la sua famiglia ma anche il presunto assassino, attualmente a piede libero, Daniel Ciocan, sono di origini rumene. Non è un caso se l’attenzione degli inquirenti si è concentrata anche sulla comunità rumena presente a San Salvatore Telesino, paese in provincia di Benevento teatro della terribile vicenda.
Gli inquirenti che indagano sulla morte della piccola Maria Ungureanu, al momento continuano ad avere ancora pochi elementi utili a definire quanto accaduto la sera del 19 giugno scorso, all’interno del resort di San Salvatore Telesino. E’ qui che la bambina di quasi dieci anni trovò la morte, all’interno della piscina nella quale fu ritrovata senza vita e nuda. L’autopsia confermò la morte di Maria Ungureanu per annegamento aprendo però ad un parallelo ma altrettanto inquietante retroscena: la bambina fu vittima in passato di abusi. Per l’intera vicenda continua ad essere indagato a piede libero il 21enne rumeno Daniel Ciocan, accusato di omicidio volontario e violenza sessuale. Lui, così come la sorella Cristina, anche lei indagata più di recente per concorso in omicidio, continuano a definirsi innocenti. Corrierecaserta.it riporta gli ultimi aggiornamenti sul caso che ha sconvolto l’intera piccola comunità in provincia di Benevento, rimasta ancora senza risposte in merito alla morte di Maria Ungureanu. Tutte le piste sembrano percorribili: sebbene quella dell’omicidio appaia ad oggi quella maggiormente credibile, ad insinuare di recente il dubbio che dietro la tragica fine di Maria Ungureanu possa esserci l’ombra dell’incidente è stata la criminologa Ursula Franco, che in una recente intervista al sito Fanpage.it ha sottolineato un possibile risvolto del tutto differente rispetto alla pista inizialmente imboccata dagli investigatori. Tuttavia, le indagini sembrano prediligere l’iniziale teoria del delitto, considerato dai Ris come uno dei più cruenti degli ultimi anni in Italia. Sotto questo punto di pista, un ruolo importante potrebbero giocarlo le unità cinofile del nucleo di Firenze, chiamate ad intervenire in merito al giallo di Maria Ungureanu. Stando alle ultime novità, pare che proprio i cani molecolari abbiano fiutato tracce della piccola nel giardino del resort, nei pressi della piscina, concentrandosi anche su un cancello posto sul lato posteriore della struttura e dal quale Maria avrebbe avuto accesso, forse apertole da qualcuno. Quel cancello, infatti, secondo quanto rivelato dal settimanale Giallo, sarebbe sempre rimasto chiuso, a maggior ragione nei giorni di chiusura della struttura. Qualcuno, dunque, potrebbe averle dato accesso al resort, ma gli indizi clamorosi emersi grazie all’eccellente lavoro delle unità cinofile verterebbero in un’altra importante direzione in quanto sottolineerebbero la presenza di Maria Ungureanu nel resort ancora in vita. Una ipotesi, dunque, ovvero quella secondo la quale la bambina sarebbe stata uccisa altrove e poi condotta nella piscina, crolla inesorabilmente alla luce dei recenti dati che trapelano dalle complesse indagini attualmente in corso.