BURKINI / Vietato in spiagge Francia, Badia Rami: “Portare il velo è una scelta, vietarlo è una violenza” (Ultime notizie, oggi 17 agosto 2016)

- La Redazione

Burkini vietato in spiagge Francia, il premier Valls sostiene i comuni che hanno stabilito il divieto: “E’ incompatibile con i nostri valori”. Ultime notizie oggi, 17 agosto 2016

Spiaggia_mare_folla_estate_vacanze Immagini di repertorio (LaPresse)

Si infiamma il dibattito attorno al divieto del burkini sulle spiagge e che ha sollevato in Francia – ma non solo – enormi polemiche. Ad intervenire al sito TgCom24 è stata Badia Rami, responsabile per le donne del Co-mai, Comunità del Mondo Arabo in Italia, la quale ha commentato gli ultimi fatti che vedono anche l’emissione delle prime multe, asserendo: “Ho 39 anni, vivo in Italia da quando ne avevo sei, sono musulmana e il velo lo metto quando mi sento di volerlo mettere. Ma la libertà è scegliere, scegliere di portarlo o meno, vietare il velo in spiaggia, come fatto in alcuni comuni francesi è una violenza”. La donna si domanda quale fastidio possa dare il burkini vietato in spiaggia. “E attenzione, domani volete vietare anche alle suore di passeggiare in riva al mare?”, chiede, con una nota di amaro sarcasmo. Badia Rami evidenzia come il divieto in Francia e che ha dato vita ad una lunga polemica non solo all’interno del Paese ma anche oltre i suoi confini, non ha a che fare con il tema della sicurezza: “Se uno ha un burka e non si capisce se sia un uomo o una donna e non può essere identificato è un conto, ma qui si parla di altro”. In Francia, si sottolinea come questa sia stata una scelta fatta in nome della laicità dello Stato, ma in merito Rami ha commentato: “Essere laici non credo sia questo, essere laici è rispetto. Per noi il velo, la libertà di portare il velo, così come per i cristiani il crocifisso, è una parte di noi, del nostro cammino religioso”.

Spuntano le prime multe dopo il divieto del burkini sulle spiagge imposto dal comune di Cannes e che ha già sollevato la polemica in Francia e non solo. Secondo quanto riportato da Leggo.it, Le Parisien avrebbe rivelato multe a carico di tre donne durante il passato fine settimana. L’ammenda è di 38 euro ciascuna. Se da una parte si assiste ad una piena approvazione da parte del centrodestra francese rispetto alla posizione anti-burkini sostenuta dal Premier socialista Manuel Valls, alcuni esponenti della sinistra l’avrebbero invece fortemente criticata. “È il simbolo di questo fallimento della classe politica francese”, ha commentato in merito l’ex ministro socialista Benoit Hamon, appartenente all’ala di estrema sinistra del partito e candidato alle primarie per le presidenziali 2017. Su France Inter ha ritenuto “assolutamente incredibili” le affermazioni rese note dal centrodestra francese ed ha ironizzato: “Che cosa impedirà che domani le djellaba e le barbe siano vietate?”.

Polemica in Francia per il divieto del burkini sulle spiagge: alcuni comuni hanno infatti messo al bando il costume da bagno per donne musulmane che copre l’intero corpo. Il primo ministro Manuel Valls, come riporta la Repubblica, ha espresso il suo sostegno alle amministrazioni che hanno vietato il burkini sostenendo che è “incompatibile con i valori della Francia e della Repubblica” e che non è un costume da bagno ma “l’espressione di un’ideologia basata sull’asservimento della donna”. Il divieto di indossare il burkini, in alcuni casi a titolo “preventivo”, è stato emesso da alcune amministrazioni comunali, dalla Corsica al Pas-de-Calais, dove chi non lo rispetta può essere multato. Valls ha spiegato che “dietro il burkini c’è l’idea che per natura le donne sarebbero impudiche, impure, che dovrebbero dunque essere completamente coperte. Questo non è compatibile con i valori della Francia e della Repubblica. Di fronte alle provocazioni, la Repubblica deve difendersi”. Al momento, secondo quanto affermato da Valls, è esclusa una legge ad hoc sul burkini: “Prima di pensare a legiferare faremo applicare la legge che vieta di portare il velo integrale negli spazi pubblici”.







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