Il giorno del 4 agosto il calendario martirologio romano ricorda permettendo di festeggiare anche la figura di san Giovanni Maria Vianney il cui vero nome di battezzo è Jean-Marie Batpiste Vianney. È stato un presbitero francese che ha saputo essere particolarmente apprezzato per la propria opera pastorale. San Giovanni Maria Vianney è nato nel piccolo comune francese di Dardilly nell’odierna metropoli di Lione l’8 maggio 1786 in una famiglia di umili origini il cui padre si chiamava Matteo e sua madre Maria. La sua era un famiglia piuttosto numerosa composta da ben sei figli di cui san Giovanni Maria Vianney era il quarto in ordine di nascita. Fin da quando era un tenero bambino in san Giovanni Maria Vianney nacque una profonda devozione verso la Vergine Maria di cui aveva una piccola statuetta in legno e quindi una vocazione nel voler consacrare la propria vita al Signore. Una vocazione che sorse in un periodo storico e politico piuttosto controverso in Francia per cui vi fu una spaccatura nel clero con due filoni di pensiero: uno pronto al sacrificio pur di evidenziare obbedienza al Papa ed un altro che si discostava dal Papa seguendo i dettami della Repubblica Francese. San Giovanni Maria Vianney e tutta la sua famiglia aveva deciso di seguire il clero che ancora si riconosceva nel Papa di Roma nonostante questo fosse motivo di possibile uccisione. Infatti, spesso seguivano le riunioni notturne e di nascosto per portare avanti l’opera pastorale.
In questo periodo san Giovanni Maria Vianney oltre a lavorare di giorno portando al pascolo il bestiame della propria famiglia, soleva pregare e decise di seguire dei concorsi di alfabetizzazione. Dopo un periodo nel quale per necessità familiare dovette seguire maggiormente il lavoro nei campo. In questo periodo fece presente alla famiglia la sua vocazione nel voler diventare un sacerdote e che ebbe risposta favorevole soltanto quando san Giovanni Maria Vianney ebbe compiuti i venti anni di età e soprattutto si affidò alla formazione gratuita che gli offrì don Balley. Vicino al sacerdozio la sua vocazione ebbe una brutta battuta d’arresto quando gli arrivò la lettera di chiamata alle armi. Don Balley cercò in ogni modo di fermare la cosa ma non ci fu modo di scongiurarla tant’è che dovette partire alla volta della caserma di Lione dove vi rimase per pochissimo in quanto colpito da una terribile febbre che ne impose il ricovero in ospedale. Ad un certo punto non perfettamente ristabilito gli venne comandato di raggiungere la retroguardia presso il fronte spagnolo ma durante il viaggio perse le conoscenze venendo soccorso da alcuni disertori che si presero cura di lui.
Visse per un paio di anni insieme a loro sfuggendo diverse volte a tentativi di cattura. Gli venne permesso di tornare alla sua vocazione soltanto un paio di anni più tardi allorchè Napoleone dichiarò l’amnistia. Dopo aver completato il proprio percorso formativo divenne un sacerdote diventando il curato d’Ars, un piccolo paesino a circa 35 km da Lione, dove ebbe modo di farsi apprezzare per le opere d’apostolato, per la continua lotta contro i vizi e per essere sempre pronto nel dare supporto alle persone bisognose. San Giovanni Maria Vianney morì il 4 agosto 1859 a nel piccolo paesino di Ars sur Formans dove lo stesso curato fece costruire una Basilica nella quale sono presenti le sue reliquie e che è meta ogni anno di circa 450 mila pellegrini.
Il 4 agosto oltre a san Giovanni Maria Vianney vengono festeggiati e ricordati anche sant’Aristarco, san Giustiniano, san Crescenzione, san Giacinto, sant’Euleterio, sant’Eufronio, san Rainiero, il beato Guglielmo Horne, il beato Federico Janssoone, il beato Gundisalvo Gonzalo, il beato Giuseppe Batalla Parramon e il beato Enrico Krysztofik.