Sono ore di grande apprensione in Germania, dove un uomo armato ha fatto irruzione in un ristorante a Saarbrucken facendo uscire tutti i presenti e dalle 9:15 si è barricato all’interno del locale senza prendere ostaggi. Il primo pensiero, in un periodo contrassegnato da attacchi sanguinosi firmati dall’Isis, è stato quello di un nuovo caso di terrorismo, ma a detta della Bild, che è riuscita a parlare con alcuni funzionari di polizia, l’uomo soffrirebbe di alcuni “problemi psicologici”, sarebbe legato da vicende passate al ristorante e al momento “si esclude che si tratti di un atto terroristico”. L’assalitore, come riportato da La Repubblica, nel momento in cui è entrato nel ristorante “Dubrovnik” gridando “Tutti fuori” era già “macchiato di sangue”. Nel frattempo, mentre la Bild conferma l’arrivo sul posto delle teste di cuoio pronte a compiere il blitz nel locale, l’emittente regionale Saarlandischer Rundfunk sostiene che un team di negoziatori composto da agenti, psicologi e specialisti in conflitto, sta cercando in questa fase di evitare l’intervento di forza, tentando di convincere l’assalitore ad arrendersi. Si attendono ulteriori aggiornamenti nei prossimi minuti.
E’ morto stroncato da un infarto un poliziotto in servizio durante alcuni tafferugli tra attivisti No Border e Polizia. Il decesso è avvenuto nella serata di ieri proprio mentre circa una quarantina di attivisti occupava l’ex caserma dei Vigili del Fuoco a Ventimiglia. Dopo essersi accasciato al suolo, come riporta l’agenzia Ansa, l’agente, sovrintendente capo di 50 anni, sarebbe stato soccorso dai suoi colleghi e successivamente trasferito in ospedale. Inutile la corsa dei soccorritori: al suo arrivo è stato decretato il decesso. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha espresso rammarico e dolore per la morte del poliziotto ucciso da un infarto. “Rabbia per gli irresponsabili che alimentano tensioni e provocano scontri in un clima già drammatico. Basta No border zero tolleranza. Il governo intervenga”, ha poi commentato Toti. La tensione a Ventimiglia resta però alta: per la giornata di oggi, infatti, alle ore 15:00 è attesa la manifestazione del movimento No Border organizzata al fine di protestare contro il blocco delle frontiere e a favore della libera circolazione dei migranti sul territorio europeo.
Attacco a colpi di accetta verso la polizia belga, da parte di un uomo di cui non sono state rese note le generalità. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto a Charleroi, nei pressi del più grande commissariato della zona. L’uomo improvvisamente ha attaccato le due donne senza un apparente motivo, testimoni hanno sentito che egli nei momenti precedenti all’attacco ha urlato più volte “Allah akbar”. L’aggressore è stato abbattuto a colpi di pistola da un terzo poliziotto, intervenuto con tempestività. Una delle due agenti è stata trasportata in ospedale in “codice rosso” con profonde lesioni da taglio, solo ferite leggere per la seconda poliziotta coinvolta. Anche l’aggressore è stato trasportato immediatamente nel nosocomio cittadino, per lui nulla da fare stante le ripetute ferite. Vicinanza alle vittime è stata espressa direttamente dal premier belga, Charles Michel.
Attimi di vero terrore quello che si sono vissuti nel primo pomeriggio ne centri del controllo aereo del Mediterraneo. Un volo della compagnia di bandiera algerina, in servizio tra Algeri e Marsiglia dopo aver lanciato un emergenza era scomparso dal radar. Dopo alcuni frenetici minuti in cui si è pensato al peggio il volo è riapparso, riacquisite anche le comunicazioni radio con il pilota, pilota che ha comunicato l’inversione di rotta e il ritorno ad Algeri. Lo stesso pilota ha immediatamente evidenziato come l’anomalia “non era grave”, nello scalo algerino sono però partite tutte le procedure di emergenza, in attesa dell’atterraggio che è avvenuto senza nessun problema una quarantina di minuti dopo. I passeggeri che sono stati trasferiti su un altro aeromobile, e hanno ripreso il loro viaggio in direzione della terra francese.
Sono stati ritrovati sotto mezzo metro di neve, i due alpinisti inglesi di cui non si avevano notizie da giovedì scorso. I due che erano partiti per una escursione a “quota 4,000”, sono stati sorpresi da un improvviso peggioramento meteo nella giornata di Giovedì, a nulla sono servite le operazioni di soccorso subito avviate da parte dei soccorritori, soccorritori impossibilitati dall’intervenire viste le proibitive condizioni meteo, e che impedivano finanche il decollo degli elicotteri di ricerca. I due sono stati rinvenuti sotto la “gran Corda”, in una zona nella quale le temperature in questo periodo possono scendere fino a -10° . Il recupero dei cadaveri è stato portato a termine dagli uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza, organismo al quale sono state demandate le indagini per accertare le cause della tragedia.
Una foto è costata l’inchiesta sullo scontro dei treni, al Pubblico Ministero Simona Merra, magistrato in servizio presso la procura di Trani immortalata nel 2013 in un istantanea, che sottolineava la sua vicinanza ad un avvocato, incaricato di difendere a sua volta uno dei capi stazioni inquisito nella vicenda. La foto scattata in un terrazzo di Molfetta, che vedeva Merra in una posa non proprio “edificante” con l’avvocato De Cesare, aveva suscitato le ire dei parenti delle vittime, e aveva fatto aprire persino un procedimento in seno al Consiglio Superiore della Magistratura. L’annuncio dell’allontanamento dalle indagini è stato dato direttamente dal capo della Procura di Trani, Giannella.