PAPA/ La guerra diffusa in tutto il mondo: la Giornata di preghiera per la pace, Angelus di domenica 18 settembre 2016

- La Redazione

Il prossimo 20 settembre si terrà ad Assisi la 30esima Giornata mondiale di preghiera per la pace, lo ha ricordato oggi papa Francesco al termine dell'Angelus

papa-cracovia_R439 Immagine dal web

Il prossimo 20 settembre papa Francesco, insieme a 400 leader religiosi di tutto il mondo (ma non il Dalai Lama che sembra non sia stato invitato) sarà ad Assisi per la 30esima edizione della Giornata di preghiera per la pace, voluta originariamente da San Giovanni Paolo II. Lo ha detto oggi parlando al termine dell’angelus, ricordando “la guerra diffusa in tutto il mondo” e dunque l’importanza decisiva di pregare per la pace: “Sull’esempio di san Francesco, uomo di fraternità e di mitezza, siamo tutti chiamati ad offrire al mondo una forte testimonianza del nostro comune impegno per la pace e la riconciliazione tra i popoli. Martedì tutti uniti in preghiera; ognuno prenda un tempo particolare”. Il papa nel suo discorso di oggi ha commentato il vangelo di oggi secondo Luca, la parabola dell’amministratore infedele e corrotto: “A tale astuzia mondana noi siamo chiamati a rispondere con l’astuzia cristiana, che è dono dello Spirito Santo. Si tratta di allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo. La mondanità si manifesta con atteggiamenti di corruzione, di inganno, di sopraffazione, e costituisce la strada più sbagliata, la strada del peccato, anche se è quella più comoda da percorrere. Invece lo spirito del Vangelo richiede uno stile di vita serio – ma gioioso – e impegnativo, improntato all’onestà, alla correttezza, al rispetto degli altri e della loro dignità, al senso del dovere. Questa è l’astuzia cristiana!”. Aggiungendo che “Il percorso della vita necessariamente comporta una scelta tra due strade: tra onestà e disonestà, tra fedeltà e infedeltà, tra egoismo e altruismo, tra bene e male. Non si può oscillare tra l’una e l’altra, perché si muovono su logiche diverse e contrastanti”.







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