Prima di recarsi ad Assisi per la trentesima Giornata mondiale di preghiera per la pace, Francesco ha tenuto la consueta liturgia mattutina a Casa Santa Marta. L’omelia ha avuto come tema ovviamente quello della pace: “Oggi uomini e donne di tutte le religioni, ci recheremo ad Assisi. Non per fare uno spettacolo: semplicemente per pregare e pregare per la pace” ha detto, aggiungendo che oggi il mondo è in guerra e soffre. “Oggi la Prima Lettura finisce così: ‘Chi chiude l’orecchio al grido del povero, invocherà a sua volta e non otterrà risposta’. Se noi oggi chiudiamo l’orecchio al grido di questa gente che soffre sotto le bombe, che soffre lo sfruttamento dei trafficanti di armi, può darsi che quando toccherà a noi non otterremo risposte. Non possiamo chiudere l’orecchio al grido di dolore di questi fratelli e sorelle nostri che soffrono per la guerra” ha spiegato dicendo che gli atti di terrorismo che accadono in Europa non sono nulla rispetto alle “bombe cadono e cadono e uccidono bambini, anziani, uomini, donne…”. Quindi ha concluso: “Che il Signore ci dia pace nel cuore, ci tolga ogni voglia di avidità, di cupidigia, di lotta. No! Pace, pace! Che il nostro cuore sia un cuore di uomo o di donna di pace. E oltre le divisioni delle religioni: tutti, tutti, tutti! Perché tutti siamo figli di Dio. E Dio è Dio di pace. Non esiste un dio di guerra: quello che fa la guerra è il maligno, è il diavolo, che vuole uccidere tutti”.