-Raccoglieva dati e informazioni private dai dispositivi di oltre 1.300 dipendenti dell’esercito statunitense per poi passarli all’Isis: Ardit Ferizi, ventenne con passaporto del Kosovo, è stato condannato a 20 anni di reclusione da un tribunale della Virginia, negli Stati Uniti. Come riportato dalla versione online de Il Corriere della Sera, si tratta della prima condanna per hackeraggio ai danni di un gruppo terroristico, in questo caso dell’Isis. Ardit Ferizi, il cui pseudonimo sul web era Th3Dir3ctorY, era stato arrestato in Malesia nel 2015 per aver stilato una “kill list” in nome dello Stato Islamico, e successivamente era stato estradato negli Usa. Il procuratore che ha accusato Ferizi nella sua arringa ha motivato così l’importanza di una condanna:”Il cyber terrorismo è diventata una minaccia sempre più seria, qui in America, rivolta sia contro gli individui sia contro l’economia. E i cyber terroristi non sono diversi dagli altri terroristi”.
La guerra all’Isis si combatte soprattutto sul piano della prevenzione e in questo senso fa notizia il fatto che gli uomini del Califfato stiano cercando di reclutare circa 2000 giovani occidentali per portarli a compiere nuovi sanguinosi attentati in tutta Europa. La notizia è stata diffusa da Le Figaro, secondo cui la polizia francese avrebbe già schedato 1954 minorenni radicalizzati di cui 37 sarebbero finiti già sotto indagine. Come riportato da Corriere.it, il fenomeno sarebbe aumentato rispetto al passato del 121%, un andazzo preoccupante soprattutto considerata la facilità con cui avviene il reclutamento: si passa dal semplice passaparola tra amici e si arriva all’adescamento sul web. In questi casi è solitamente un membro esperto di jihad a coltivare i rapporti con gli aspiranti militanti dell’Isis, ai quali spesso viene consigliato di entrare in azioni con armi facili da reperire quali coltelli, lame e pugnali comunque in grado di compiere gravi danni come dimostrato dai precedenti attacchi in Occidente. Tra i reclutatori più attivi di Daesh vi sarebbe Rachid Kassim, un terrorista francofono legato a diversi attentati e attivo tra Iraq e Siria che ad esempio avrebbe seguito il percorso di radicalizzazione di Soraya ed Eve, due ragazzi di 19 e 17 anni arrestati a Nizza poiché in procinto di compiere un nuovo attacco nella cittadina della Costa Azzurra. Terrorismo però non significa soltanto Isis, ma anche Al Qaeda. In questo senso da tenere d’occhio è soprattutto Omar Omsi, franco-maliano partito dalla Siria che dopo aver finto di essere morto per sottoporsi ad alcune cure è riapparso sul web per cercare nuovi adepti da aggiungere al qaedismo in Siria.
Un 21enne di origini albanesi è stato arrestato dopo aver inneggiato all’Isis e aver minacciato i carabinieri che gli avevano appena chiesto i documenti. Il protagonista della vicenda, che teneva stretta in mano una medaglietta con una scritta in arabo, è finito in manette per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il 21enne è stato sorpreso nel cortile di un amico agli arresti domiciliari. Si era recato lì per farsi aggiustare una bicicletta, pur sapendo che l’amico non poteva ricevere visite. I carabinieri, che si sono recati sul posto per controllare l’uomo ai domiciliari, hanno trovato il 21enne, che, alla richiesta di spiegazioni, ha cominciato ad inneggiare all’Isis e poi si è scagliato contro i militari, colpendone uno con una chiave inglese. Il 21enne ieri mattina è stato portato in Tribunale per direttissima e resterà in carcere in attesa del processo, programmato per domani, 28 settembre.
Dopo aver usato i minori negli attacchi suicidi nelle proprie terre, l’Isis passa al ricorso di adolescenti reclutati in Occidente. Sono stati arrestati, infatti, in Francia e Germania diversi ragazzini che erano pronti a compiere attacchi. Stando a quanto riportato dal quotidiano Le Figaro, la polizia francese avrebbe schedato 1954 minorenni radicalizzati e di questi 37 sarebbero sotto indagine. I dati registrano, dunque, un aumento del 121% di questo fenomeno rispetto al passato. Il reclutamento avviene tramite passaparola, una catena che poi porta ad un gancio sul web, che solitamente è un militante esperto che “istruisce” il ragazzo attraverso sistemi di comunicazione criptati. Ad un sedicenne bloccato a Colonia era stato, ad esempio, affidato l’ordine di piazzare un ordigno all’interno di un cestino della spazzatura. L’Isis, infatti, consiglia agli adepti di usare armi semplici nelle loro azioni.