È stato emesso un mandato di cattura nei confronti della studentessa padovana di origini marocchine, Meriem Rehally, che nel luglio dello scorso anno era sparita nel nulla, unendosi di fatto alle truppe dell’Isis in Siria. Secondo la Procura Antiterrorismo di Venezia e i Ros di Padova, l’ex studentessa possa far parte della brigata Al Khansa e quindi essere diventata una combattente pronta all’azione kamikaze. Lo stesso procuratore antiterrorismo di Venezia ha spiegato all’Ansa che in realtà il mandato di cattura era stato emesso da alcuni mesi nel rispetto della nuova legge antiterrorismo che prevede il carcere per il reclutato ed il reclutatore. Nel computer della ragazza e sui social sono state trovate frase inneggianti all’Isis e la volontà di sacrificare la propria vita per raggiungere l’obiettivo ultimo di conquistare Roma.
Un presunto centro di reclutamento dell’Isis è stato scovato in Turchia: si tratterebbe di una scuola di addestramento a cui hanno avuto accesso una trentina di ragazzini, perlopiù ragazzine, dai 9 ai 17 anni di età. Alcuni dettagli sono stati forniti dal Corriere della Sera, secondo cui questa scuola dell’autoproclamato Califfato, situata nella zona centrale di Ankara, si sarebbe camuffata da libreria. In alcuni casi sarebbero stati gli stessi genitori a far entrare i “reclutati” a scuola, in altri invece avrebbe avuto un ruolo importante i social network. E’ evidente la strategia dell’Isis, che ha elaborato un piano di reclutamento femminile. Tolleranza zero, dunque, da parte della Turchia, che sta combattendo contro l’Isis in patria e in Siria. Radicale il cambiamento del governo di Erdogan per quanto riguarda la politica estera, visto che fino a poco tempo fa era accusato di essere un presunto finanziatore dell’Isis.
Un raid anti-droga a Copenaghen si è trasformato in una sparatoria tra la polizia danese e un simpatizzante dell’Isis. L’attacco contro due agenti è stato rivendicato da Amaq, agenzia di stampa dello Stato islamico, secondo cui il ragazzo danese sarebbe un soldato del Califfato che «ha condotto l’operazione in risposta alla chiamata di colpire i Paesi della coalizione». La polizia aveva inizialmente riferito che nulla porta a credere che ciò abbia avuto un ruolo nella sparatoria, perché l’uomo era sospettato di aver sparato su due poliziotti e un passante mercoledì sera. Localizzato e fermato dalla polizia, il 25enne è morto nella notte in ospedale. Allo stato attuale non è chiaro se Mesa Hodzic si sia recato recentemente in Medio Oriente, ma in rete circola già un video nel quale fa gli auguri per il Ramadan: «Che dio perdoni a tutti i peccati e che accetti il nostro digiuno», affermava il ragazzo nato in Bosnia.