Il giallo sulla morte di Maria Ungureanu sarà affrontato oggi in diretta nel corso della trasmissione Quarto Grado. Le indagini proseguono serratissime e nel massimo riserbo, soprattutto dopo la nomina della criminologa Roberta Bruzzone che entra nel team dei consulenti della difesa della famiglia Ungureanu. Nei prossimi giorni, precisamente lunedì 13 settembre, la criminologa e l’avvocato Gallo saranno a Roma, dove presso la Scientifica saranno analizzati ulteriormente altri abiti della piccola vittima. Il sospetto è che Maria Ungureanu possa essere stata uccisa, tesi totalmente differente rispetto a quella sostenuta dalla criminologa Ursula Franco, nominata dalla difesa dei due indagati, Daniel e Cristina Ciocan. Quest’ultima esperta, infatti, avrebbe ribadito anche di recente al quotidiano Il Quaderno l’ipotesi della “tragica fatalità”.
La situazione sul caso drammatico della piccola Maria Ungureanu, la piccola bimba morta e uccisa a 10 anni, resta ancora complessa visto le prossime strategie e perizie che oggi verranno presentati nella prima puntata di Quarto Grado. In attesa infatti degli accertamenti dei Ris sugli abiti della bambina rumena uccisa e violentata, il portale Il Quaderno ha sentito nei giorni scorsi i legali della difesa di Daniel e Cristina Ciocan, indagati entrambi per la morte di Maria Ungureanu e hanno contrattato la linea difensiva. L’avvocato Verrillo ha spiegato così: «Abbiamo esaminato il caso alla presenza dei due indagati . Allo stato molti elementi portano alla conclusione di una morte accidentale. Purtroppo i segni di violenza pregressi hanno potuto determinare la diversa ipotesi dell’omicidio. Faremo in ogni caso approfondimenti difensivi a supporto della tesi della disgrazia». È stata ingaggiata anche la nota criminosa Ursula Franco che ha altrettanto affermato come l’omicidio sia da escludere, visto che la bimba sarebbe potuta morire dopo un bagno, magari effettuato con alcuni coetanei. Cosa risponderà l’accusa?
La morte di Maria Ungureanu, la bambina originaria della Romania ed in Italia da un paio d’anni, ritrovata senza vita nella piscina del resort di San Salvatore Telesino lo scorso 19 giugno ha tenuto con il fiato sospeso per l’intera estate la piccola comunità in provincia di Benevento. La bambina morta a quasi dieci anni è stata uccisa o si è trattato di un incidente? Due ipotesi che vedono schierati da una parte gli inquirenti, sempre più certi che dietro il ritrovamento del corpo di Maria Ungureanu ci sia l’ombra del delitto e dall’altra Ursula Franco, criminologa nominata dalla difesa dei due indagati a piede libero, che invece avanza l’ipotesi della morte accidentale. Attualmente, gli inquirenti avrebbero iscritto nel registro degli indagati i nomi di Daniel Ciocan, 21enne rumeno ed amico di famiglia della vittima e quello della sorella Cristina, di otto anni più grande. Daniel, accusato di omicidio volontario e violenza sessuale, fu anche una delle ultime persone ad avere avuto dei contatti con Maria Ungureanu la sera in cui fu ritrovata morta, senza abiti, nelle acque della piscina della struttura poco distante dalla sua abitazione. Cristina Ciocan, invece, è stata indagata di recente con l’accusa di concorso in omicidio e potrebbe aver aiutato il fratello nel presunto delitto della bambina. Per tutta l’estate le indagini sono proseguite serrate, senza tuttavia portare ad oggi ad una svolta importante. L’ultima novità in merito al caso di San Salvatore Telesino ha visto la nomina da parte della difesa della famiglia Ungureanu, della criminologa Roberta Bruzzone. Proprio la dottoressa, insieme all’avvocato Fabrizio Gallo, secondo quanto riporta il sito IlQuaderno.it il prossimo 12 settembre saranno a Roma, presso i laboratori dei Ris. Qui avverranno ulteriori esami su alcuni abiti appartenenti alla piccola Maria Ungureanu. Non si tratterebbe dei vestiti indossati la sera in cui fu trovata morta ma nei giorni precedenti al ritrovamento del suo corpo senza vita. Gli indumenti erano già stati sequestrati pochi giorni dopo il presunto delitto. Accertamenti saranno compiuti anche su altri oggetti sequestrati all’interno del resort. Con ogni probabilità, si spera di poter risalire a tracce di Dna che possano collegare la bambina a qualcuno che avrebbe potuto incontrare nei giorni precedenti alla sua morte. Attualmente resta invece massimo il riserbo attorno agli esami già effettuati dai Ris e consegnati alla Procura di Benevento, così come sui dati certi dell’autopsia compiuta sul corpicino della bambina, dalla quale finora sarebbe solo emersa la morte per annegamento ed i pregressi abusi sessuali. Del caso se ne occuperà questa sera, con gli ultimi aggiornamenti, la trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, che tornerà in onda con la prima puntata della nuova stagione.