Una lettera ad una donna misteriosa che dice di amarlo, riapre il caso su Salah Abdeslam, il terrorista legati all’Isis arrestato nel quartiere Molenbeek di Bruxelles lo scorso 18 marzo 2016 in un blitz dopo le indagini dell’antiterrorismo sulle stragi di Parigi e Bruxelles. Proprio Salah è infatti l’unico sopravvissuto dei kamikaze responsabili degli attentati il 13 novembre 2015 a Parigi: la lettera spedita ad una donna misteriosa che avrebbe scritto numerose missive al terrorista islamista ha riaperto lo scenario sulla figura di questo personaggio che in una lettera ha scritto più di quanto abbia mai fatto negli interrogatori. «Ti scrivo senza sapere da dove cominciare, ho ricevuto tutte le tue lettere e non posso dirti se mi fanno piacere o meno, certo è che mi permettono di trascorrere un pò di tempo con il mondo esterno. Sei sincera allora voglio esserlo anch’io: se ti chiedo le intenzioni della tua iniziativa, è per assicurarmi che non mi ami come se fossi una ‘star o un idolo’, perché ricevo lettere così e non lo approvo perché solo Allah, il Signore dell’universo, merita di essere adorato», scrive turbato Salah Abdeslam. Proprio il legame con l’Islam resta ancora uno dei punti più oscuri dell’intera vicenda, visto che il terrorista sembra sempre più legato alla religione nella sua forma più radicale e in nome di quel dio avrebbe ucciso e sconvolto il mondo europeo. Come riporta il sito di Liberation, «”È incessante: cattolici gli scrivono per interrogarlo sulla fede, donne gridano il proprio amore e dichiarano di volere un figlio, avvocati propongono le loro prestazioni».
Ha rotto il silenzio mantenuto per tutti questi mesi Salah Abdeslam, responsabile degli attacchi a Parigi del 2015 e l’unico sopravvissuto del suo commando. Attualmente il giovane si trova nel carcere di Fleur-Mérogis ddallo scorso 18 marzo, vicino alla capitale francese, dove ha ricevuto la lettera di una donna sconosciuta. Salah Abdeslam ha risposto per la prima volta, dimostrandosi molto più loquace rispetto al solito. A rivelare lo scritto il quotidiano Liberation, riportato poi da La Repubblica, che ha contribuito a guardare il disturbo di personalità del terrorista sotto una nuova luce. “Non ho vergogna di ciò che sono”, scrive il terrorista, sottolineando di voler essere sincero per rispetto della propria interlocutrice, ma di non voler essere adorato. Questo aspetto, scrive ancora, riguarda solo Allah. Secondo una fonte vicina, non sarebbe l’unica lettera ricevuta da Abdeslam, ma una fra centinaia. Sono in molti a scrivergli per porgli delle domande di fede, avvocati che si propongono per difenderlo, donne che gli dichiarano il loro amore. E’ proprio per questo che in questo suo scritto, Abdeslam si è quasi scusato con la destinataria per le diverse domande poste, volte solo a sincerare che il suo sentimento sia reale e “sano”. Non è possibile per ora stabilire quale sia l’identità della donna, mentre l’unico indizio a disposizione riguarda il timbro postale presente sulle buste e che rimanda al dipartimento della Cote-d’Or.