Quello dello stupro virtuale su Facebook è un problema che si sta diffondendo in Italia e che anche Enrico Mentana ha deciso di denunciare. Ad occuparsene per la prima volta, però, il blog “Il Maschio Beta”, che ha portato alla luce i gruppi nei quali viene condiviso materiale privato a scopo erotico (clicca qui per il post diventato virale). Capita spesso, infatti, che ragazzi pubblichino in questi gruppi le foto di amiche e compagne per suscitare i commenti degli altri utenti. Quindi lo scatto di qualunque ragazza può finire in questi gruppi ed essere oggetto di commenti. Il giornalista Enrico Mentana ha lanciato un appello proprio su Facebook contro gli “onanisti anonimi” e “allupati” che usano i social per molestare le ragazze e per chiedere la chiusura di tutti quei gruppi che «fanno strame di regole e civiltà, rispetto e dignità, e regrediscono a uno stadio davvero pre-umano». Lo stesso direttore del Tg La7 ha fornito una spiegazione di quel fenomeno definito con l’espressione stupro virtuale: «Carpiscono dalle pagine aperte del social innocentissime foto di ragazze e le riproducono come emblemi di prede sessuali, con tutto ciò che di ostentatamente morboso si può immaginare come “commento”». Enrico Mentana ha spiegato anche che le donne che si sono rivolte a Facebook sono state rimbalzate e peggio è andata a chi si è rivolto alla polizia postale: «Le risposte quasi in copia e incolla sono “aspettiamo”, “lasci perdere”, “tanto poi non si va mai a sentenza” (ed è vero), o la più disarmante “denunci la cosa a Facebook”». Il direttore ha poi concluso con una domanda esplicita: «Caro Facebook, li vogliamo eliminare, sì o no?». Clicca qui per il post integrale di Enrico Mentana.