Sarebbe affondato a causa di un incendio e non per l’enorme iceberg, il Titanic, il transatlantico britannico scomparso nell’oceano la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 e il cui naufragio costò la vita a 1518 passeggeri (sui 2223 presenti a bordo) e a 900 uomini dell’equipaggio. L’affondamento del Titanic è sempre stato attribuito alla collisione con un enorme iceberg ma, secondo una nuova teoria portata avanti da un giornalista irlandese, Senan Molony, il vero motivo sarebbe stato un incendio divampato all’interno dello scafo già al momento della partenza della nave e che avrebbe continuato a bruciare nel locale delle caldaie per tre settimane. I costruttori erano a conoscenza di quanto stesse accadendo ma avrebbero deciso comunque di far salpare la nave e portare a termine il viaggio del Titanic, soprattutto a causa dell’attenzione mediatica che c’era all’epoca intorno al lussuoso ed enorme transatlantico.
La storia del Titanic, transatlantico in cui persero la vita quasi tutte le persone a bordo della nave, è rimasta nella storia e se ne parla ancora ai giorni nostri. Fino a oggi le cause del suo inabissamento (avvenuto alle 2.20 del 15 aprile) sono state sempre attribuite alla collisione con un enorme iceberg apparso all’orizzonte, che urtò violentemente la fiancata della nave danneggiando vari comportamenti stagni: la grande massa di ghiaccio fu avvistata dalle vedetti presenti sul ponte della nave troppo tardi (non avevano con loro i binocoli) e non si riuscì a virare in tempo. Calcoli fatti a posteriori hanno stabilito che se la rotta fosse stata mantenuta e l’impatto fosse stato frontale, il Titanic sarebbe arrivato sano e salvo a New York con solo due compartimenti stagni allagati (mentre già l’allagamento di quattro denota una situazione drammatica). Il Titanic era costato quasi otto milioni di dollari: un biglietto in prima classe ne costava 3mila 100 (una somma pari a 40mila euro nel 2012), mentre un biglietto di terza classe 40 dollari (circa 500 euro).