All’Hotel Rigopiano i soccorritori continuano a scavare senza tregua nella speranza che sotto la valanga che ha sepolto la struttura alberghiera vi siano persone vive in attesa di braccia a cui appigliarsi per tentare la risalita. Con il passare delle ore, però, diventa sempre più difficile sperare che da sotto le neve spuntino buone notizie. Come riportato da La Repubblica, molti dei soccorritori non lasciano la zona della slavina da 4 giorni, hanno chiarito che le presunte “voci” ascoltate all’interno dell’hotel Rigopiano potrebbero essere in realtà “persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve”. A tal proposito, i vigili del fuoco hanno chiarito di aver avvertito un “tic, tic”, che non consente né di esultare né di disperare. In ogni caso, visto il peggioramento delle condizioni meteo, gli urban research hanno fatto sapere di avere accelerato i lavori, vista anche la possibilità che si verifichi una nuova slavina sul luogo della prima valanga.
Non hanno alcuna intenzione di fermarsi i soccorritori che stanno operando in condizioni complicatissime per cercare di riportare alla luce le persone rimaste intrappolate all’interno dell’Hotel Rigopiano dopo che una valanga di proporzioni immense ha di fatto sepolto sotto metri di neve la nota struttura ricettiva del Gran Sasso. Come riportato da Corrado Zunino, inviato sul posto per La Repubblica, i vigili del fuoco, i volontari e gli uomini del soccorso alpino hanno manifestato l’intenzione di “cercare di arrivare alla struttura centrale dell’albergo”, pur ribadendo che “i muri sono spessi e c’è il rischio crolli”. La volontà, in ogni caso, è quella di non lasciare nulla di intentato, come confermato dagli speleologi del soccorso alpino:”Andiamo avanti, non ci fermiamo fino a quando non abbiamo perlustrato tutte le stanze”. la speranza è che i loro sforzi vengano ripagati al più presto.
Querela per Charlie Hebdo per la vignetta satirica sulla tragedia dell’hotel Rigopiano, travolto da una slavina: il sindaco di Farindola ha deciso di replicare per vie legali al settimanale francese. Quel disegno della morte sugli sci ha superato il cattivo gusto. Intanto i sopravvissuti raccontano la terribile esperienza: lo ha fatto, ad esempio, Francesca Bronzi, che aspetta di riabbracciare il fidanzato Stefano Feniello, tuttora disperso. «Ero al buio, in uno spazio piccolissimo, senza acqua e senza cibo. Molte persone erano nella sala garden, alcuni, tra cui me e Stefano, nella sala camino e i bambini nella sala biliardo» ha raccontato Francesca, come riportato da Quotidiano.net. Qualcuno per proteggersi dal freddo ha probabilmente acceso dei fuochi, perché i soccorritori hanno avvistato del fumo, ma non è ancora chiaro se si trattasse di un principio di incendio o se qualcuno abbia davvero acceso un fuoco là sotto per riscaldarsi.
Si continua a scavare tra le macerie dell’hotel Rigopiano sepolto dalla slavina di neve oltre due giorni fa. I soccorritori, come riporta Tgcom24, fanno sapere di aver sentito ancora rumori. Alberto Maiolo, dirigente dei vigili del fuoco, in un aggiornamento sulle ricerche all’hotel Rigopiano, ha infatti dichiarato: “Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie, stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive, ma anche le strutture dell’albergo che si muovono sotto il peso della neve”. Intanto i quattro bambini che sono stati salvati ieri dalle macerie dell’albergo di Rigopiano “stanno bene”. E’ Rossano Di Luzio, del presidio Ospedaliero di Pescara, a riferire sulle condizioni di salute dei piccoli, come si legge sempre su Tgcom24. I bambini salvati dalla slavina che ha distrutto l’hotel non hanno riportato conseguenze per l’ipotermia subìta e hanno “passato una notte tranquilla”. In ogni caso “il loro stato d’animo è quello di chi ha vissuto un dramma ed è stato in condizioni precarie per molte ore”.
Il cadavere di un uomo è stato recuperato poco fa dai soccorritori all’interno dell’Hotel Rigopiano. Sale così a 5 (3 uomini e due donne), il bilancio delle vittime rimaste intrappolate dalla valanga che ha sepolto sotto una spessissima coltre di neve un albergo conosciuto in tutta Italia, dove vi sarebbero ancora una 20ina di dispersi. Dopo le dichiarazioni di Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, che aveva parlato di una 30ina di persone presenti all’interno della struttura alberghiera al momento della slavina, i calcoli fatti dai soccorritori fanno pensare che sotto la neve in attesa di soccorso vi possano essere un massimo di altri 20 fra uomini e donne. Fino a questo momento infatti ai 4 morti recuperati dall’Hotel Rigopiano bisogna aggiungere le 9 persone estratte vive finora (4 bambini, 3 donne e 2 uomini). La speranza è che il bilancio delle persone salvate dalla trappola di neve continui ad aumentare già a partire dalle prossime ore considerando che i soccorritori hanno detto di aver sentito “nuove voci” provenire dall’hotel. Nonostante ciò, come riferito da un soccorritore a La Repubblica, è necessario continuare ad agire con la massima prudenza poiché ” si lavora all’interno di un edificio che è crollato, dove è diventato complicato orientarsi. Si avanza ma con molta, molta cautela. Ci rendiamo conto che questa cautela rallenta le operazioni di ricerca e recupero ma è assolutamente necessario procedere in questo modo, non si può rischiare altro ancora”.
Continuano le operazioni di ricerca degli ospiti dell’hotel Rigopiano sepolte da una slavina sotto l’albergo a Farindola, in provincia di Pescara. La valanga ha distrutto l’hotel mercoledì scorso e da allora i soccorritori sono al lavoro per trovare altre persone vive. Nel corso di questa notte sono state salvate altre quattro persone, due donne e due uomini, secondo quanto riportato da La Repubblica. Finora sono nove le persone salvate dalla slavina all’hotel Rigopiano e si lavora per recuperare la decima mentre sale a quattro il bilancio delle vittime. Sono state sentite altre voci provenire dall’hotel crollato sotto la slavina, voci che sarebbero diverse da quelle delle 5 persone già individuate. Le nuove voci non sono state però ancora localizzate nell’hotel. Le operazioni di salvataggio sono andate avanti per tutta la notte e all’alba è stato recuperato anche il cadavere di una donna: il corpo è stato trovato in un punto diverso da quello dove si trovavano le cinque persone individuate che forse non si troverebbero insieme nello stesso punto dell’hotel Rigopiano.
Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, sta coordinando con il pm Andrea Papalia l’inchiesta sull’hotel Rigopiano travolto da una slavina: si indaga per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. La priorità è stabilire se esistono responsabilità umane e se le persone coinvolte dovevano essere lì quando è avvenuta la valanga, ma sono tante le domande a cui trovare una risposta: l’albergo doveva essere aperto? Poteva stare lì? Perché le persone non sono andate via? In generale, Tedeschini vuole anche sapere se quanto accaduto sia stato causato da «condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito». Andrà poi approfondito il tema relativo ai ritardi nei soccorsi: si tratta di un tema rilevante per il procuratore aggiunto di Pescara, che intende approfondirlo. «Il nostro dovere è fornire una ricostruzione che sia più accurata possibile: anche qualora non si arrivasse ad un processo penale, per il debito che abbiamo verso la collettività, il nostro dovere è quello di fornire risposte» ha spiegato Cristina Tedeschini, come riportato da Il Fatto Quotidiano.
Sono proseguite per tutta la notte le operazioni di ricerca e soccorso all’hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara, travolto da una slavina: finora ieri state tratte in salvo 5 persone, tra cui 4 bambini, ma altre 5 persone in vita sono state individuate. Nonostante i pericoli di crollo, si sta lavorando per estrarre queste persone, la cui identità è stata rivelata e riportata da Il Fatto Quotidiano: si tratta di Vincenzo Forti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Stefano Feniello, Giampaolo Matrone. Su indicazione del prefetto Francesco Provolo, una funzionaria della Protezione Civile ha dato comunicazione ai familiari annunciandoli all’esterno dell’ospedale di Pescara. La Procura, invece, ha disposto l’autopsia delle due vittime della valanga, ma per effettuarle bisognerà aspettare il ritrovamento o meno di altri cadaveri, perché l’intenzione è di eseguirle il più possibile collettivamente. Non sono comunque mancati momenti di tensione ieri. Durante la conferenza stampa pomeridiana i parenti dei dispersi hanno urlato pretendendo informazioni sui loro congiunti: «Sono sotto otto metri di neve e sono 50 ore che aspettiamo. Vergogna».