BULLI A 10 ANNI AL SAN CARLO?/ Milano, bambina di 7 anni ricoverata per percosse di 4 bambini: caso insabbiato dalla scuola? (oggi, 23 gennaio)
Bullisti a 10 anni, finisce in ospedale bambina di 7 anni: “Le donne non studiano, puliscono”. Il Rettore contiene l’interesse mediatico, sminuendo l’accaduto (oggi, 23 gennaio 2017).

Il bullismo, così come il cyberbullismo, l’ultima frontiera della violenza 2.0, è una piaga che sta dilagando sempre di più nel nostro Paese. A confermare il tragico aumento di episodi del genere, non solo il mondo degli adulti o adolescenti, ma anche quello dei più piccoli. Allarmante un episodio accaduto a Milano e collegato a quattro studenti del collegio San Carlo, uno dei più prestigiosi del capoluogo lombardo. Una bambina di appena sette anni, una delle studentesse, sarebbe stata infatti picchiata da quattro compagni di classe, tutti di 10 anni, che l’hanno obbligata a raccogliere delle carte da terra con la bocca per via del suo genere. “Le donne non studiano, puliscono il pavimento” è una delle frasi che dà il via all’episodio di violenza. Tuttavia inizialmente la notizia filtra in modo diverso tramite i media, ridimensionando l’accaduto ad un semplice gioco avvenuto durante la ricreazione. “So ragazzi” si diceva un tempo, ma quello che fa raccapricciare in tutta questa vicenda è che la piccola vittima sia finita in ospedale con una costola fratturata, causata dai calci e dai pugni che le hanno inflitto i compagni. Sottolinea infatti Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano, che la piccola vittima, troppo piccola, è finita in ospedale perché vomitava ed accusava forti dolori ed ora è così traumatizzata da non voler ritornare a scuola.
Impietosa, sempre che di pietà si possa parlare in questi casi, Selvaggia Lucarelli delinea nel proprio articolo un quadro minuzioso dell’accaduto. Dettagli che i media hanno fatto fatica a riportare, complice la nomea del Collegio San Carlo, che al suo interno ospita i giovani rampolli della creme di Milano. Famiglie importanti che bisogna proteggere, ma non, a quanto sembra, da ciò che accade proprio per mano di alcuni dei loro membri. In seguito all’accaduto, mentre la piccola vittima, la bambina di 7 anni, dovrà affrontare traumi e problemi, solo due dei suoi aguzzini ha subito una sospensione. Ad alimentare il fuoco altre famiglie, che però si guardano bene dal denunciare pubblicamente l’accaduto, preferendo riunirsi in privato per discutere il da farsi. Alcuni pretendono infatti che i responsabili ricevano il medesimo trattamento, altri, come il rettore, sono più che altro impegnati a non tacciare l’episodio con il termine “bullismo”. Una parola troppo scomoda, che potrebbe togliere lucentezza alle pareti dorate del Collegio San Carlo, ma che definisce al meglio quanto ha dovuto subire la bambina. Il rettore, dal suo canto, sottolinea infatti che bisogna affrontare la situazione lontano dal clamore mediatico, grazie anche al Fatebenefratelli, una struttura specializzata. Non si chiarisce in cosa sia effettivamente specializzata, ma è presto detto. Il Fatebenefratelli, ricorda la Lucarelli, ospita il Centro anti-bullismo.
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