Dell’hotel Rigopiano distrutta da una slavina lo scorso 18 gennaio è rimasto intatto solo il tetto. E’ quanto mostra Carlo Cardinali, il funzionario dei vigili del fuoco responsabile delle operazioni di soccorso nell’area, al giornalista dell’agenzia di stampa Ansa che ha raggiunto Farindola dopo nove giorni dalla tragedia. Cardinali racconta che “nulla è come era allora. Abbiamo spostato macerie e cumuli di neve ogni giorno per poter lavorare e abbiamo aperto nella neve delle nuove vie d’accesso all’albergo, per arrivare con i mezzi pesanti. Ma quando siamo arrivati qui, c’era soltanto una distesa di neve e tronchi d’albero alta quattro metri. L’unica parte dell’albergo che spuntava fuori è quella là, tutto il resto era sotto”. E indica appunto il tetto spiovente dell’hotel Rigopiano: è l’unica cosa rimasta intatta mentre i quattro piani dove si trovavano le camere con vista sul Corno Grande del Gran Sasso, sono andati distrutti. Anche il cartello con l’indicazione dell’hotel Rigopiano è ancora visibile e non è stato distrutto dalla slavina perché si trova a dieci metri da dove è passata la neve.
La tragedia che si è abbattuta sull’Hotel Rigopiano, a causa della slavina, ha comportato 29 vitttime ufficiali ed 11 superstiti. Fra questi anche la coppia di fidandati, Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, il fidanzato, che possono dire di essere riusciti a sopravvivere quasi per miracolo. Le prime due dichiarazioni dei giovani, che hanno tenuto una conferenza stampa a Giulianova, in provincia di Teramo, hanno manifestato tutta la propria gratitudine per il vigile del Fuoco che li ha salvati, Francesco, conosciuto come Checco e residente a Firenze. “E’ stato lui a guidarci in questo percorso”, riporta la Nazione, “ci ha fatto stare tranquilli”. Buone notizie anche per i bambini che sono stati salvati dalle squadre di soccorso, si trovano adesso in buone condizioni. Lo sottolinea Giuliano Lombardi a La Stampa, il primario di Pedriatria dell’Ospedale di Pescara. “Tutti e quattro verranno dimesssi in tarda mattinata”, rivela, assicurando che le giovanissime vittime potranno contare sul supporto di uno psicologo, in grado di guidarli al meglio nell’elaborazione della vicenda vissuta.
Nelle ore subito successive alla diramazione ufficiale del bilancio delle vittime dell’Hotel Rigopiano, le città dei residenti che hanno perso la vita si sono stretti alle famiglie nel loro cordoglio. E’ così per Mentana, che ha perso la 32enne Valentina Cicioni, un’infermiera dell’ospedale Gemelli di Roma. Il marito, Giampaolo Matrone, si trova invece ricoverato all’ospedale di Pesara, a causa di uno schiacciamento del braccio. In base alle prime ricostruzioni, sembra che l’uomo sia riuscito a salvarsi grazie ad una bolla d’aria che si è creata nella zona vicina al camino, interessata in quel momento dalla slavina. Ieri, si sono spente definitivamente anche le speranze di ritrovato ancora vivo Emanuele Bonifazi, il receptionist 31enne originario di Pioraco. Il padre, sottolinea Il Resto del Carlino, aveva già previsto la tragedia due giorni fa ed ormai non contava più sulla possibilità di riabbracciare il figlio. Non la sola vittima che interessa il maceratese, già afflitta dal dolore per la perdita del pilota Marco Tana, il 26enne originario di Castleraimondo.