Dall’Osservatorio Findomestic arrivano dati interessanti sul comportamento che avranno gli italiani rispetto ai saldi invernali 2017. Il 75% di loro, infatti, posticipa gli acquisti di dicembre, tranne che per i regali di Natale, proprio per approfittare dei prezzi più convenienti. A fare più acquisti saranno le donne e coloro che hanno fino a 44 anni, quindi i consumatori più giovani. I prodotti più ambiti sono abbigliamento e calzature e oltre la metà degli “avventori” ha messo a budget una cifra tra i 100 e i 300 euro da destinare agli acquisti di gennaio. Lo sconto che ci si attende è mediamente del 46% e si si considera soglia minima di riduzione il 32%. Uno sconto superiore al 73%, invece, verrebbe considerato eccessivo, facendo sorgere dubbi sulla qualità del prodotto.- Le prime regioni ad inaugurare la stagione dei saldi invernali sono state Sicilia e Basilicata ma dal 5 gennaio tutte le regioni italiane potranno invogliare i potenziali acquirenti con offerte e sconti. Non aspettiamoci, però, numeri da capogiro in termini di acquisti; ne è convinto il il vice presidente di Confcommercio e presidente della Federazione Moda Renato Borghi, che a Rai News ha commentato:”La nostra stima è che gli italiani spenderanno mediamente come nell’anno precedente. Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento incerto ed altalenante”. Insomma, i saldi invernali non riusciranno a mettere una pezza sull’oggettiva resistenza degli italiani a farsi prendere la mano con il portafogli.
Si attende con ansia l’inizio dei saldi invernali 2017 in molte città italiane. Il via ufficiale agli sconti è per giovedì 5 gennaio, anche se in Sicilia e in Basilicata si è partiti in anticipo ieri. In Emilia Romagna la Confcommercio si aspetta una spesa di 344 euro a famiglia, grosso modo in linea con quella dello scorso anno. Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna, ha detto che “ci sono buone aspettative da parte dei commercianti, che sono pronti ad accogliere nei loro punti vendita i consumatori ed i tanti turisti che in questi giorni hanno visitato la nostra regione”. Per i consumatori gli sconti rappresentano un’occasione di acquisto a prezzi convenienti, mentre per le imprese di commercio al dettaglio possono essere un momento importante in termini di fatturato, specie in un momento in cui ancora domina l’incertezza sui consumi interni.
I saldi invernali 2017 sono appena cominciati in Sicilia e in Basilicata e ancora devono partire nel resto d’Italia, dove l’inizio è fissato per giovedì 5. A quanto pare, però, non ci sarà un “assalto” nei primi giorni di vendite promozionali. Almeno è quel che stima l’Adoc, secondo cui gli acquisti più ingenti si concentreranno nella parte finale dei saldi, quando gli sconti potranno raggiungere anche il 60%. Per il Presidente dell’Associazione difesa orientamento consumatori Roberto Tascini, la spesa delle famiglie per i saldi non dovrebbe superare i 250 euro, pari a circa il 10% del loro reddito mensile. “Purtroppo la combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi”. Per l’Adoc, il 25% degli acquisti sarà effettuato on line.
Sette consigli per acquisti intelligenti durante i saldi invernali 2017 arrivano da Il Corriere della Sera. In un breve articoletto a punti di Federica Brandirali si segnalano i vestiti a sottoveste (abito lingerie), le ballerine flat lace up (“pronte a spopolare durante ai piedi delle più sofisticate anche nell’estate 2017”), i maxi orecchini (con pendenti coloratissimi), la gonna plissé (“nei ribassi sceglietene una con una lunghezza al ginocchio”, scrive la Brandirali), il chiodo di pelle (ma senza borchie o ricami troppo particolari), una jumpsuit tinta unita (in modo da poter “giocare con gli accessori per colorare il look) e infine si consiglia il colore giallo (“accesso o tenue, tendente all’ocra o allo zafferano, illumina abiti e accessori, con un forte richiamo agli anni Settanta, grande tendenza dell’estate prossima”), che secondo i manuali di psicologia aiuta benessere e positività.
Si avvicina l’inizio dei saldi invernali 2017 in tutta Italia, dopo che le vendite a prezzi scontati ha preso il via ieri in Sicilia e Basilicata. Non ci sarà però tanta gente nei negozi, secondo quanto stimano Federconsumatori e Adusbef, secondo le cui stime solo il 39% delle famiglie farà acqusiti, spendendo in media meno di 180 euro, con un incremento dello 0,3% rispetto all’anno scorso. Per le due associazioni dei consumatori, permane un “situazione di forte disagio che molte famiglie stanno vivendo, a cui si aggiunge un atteggiamento di cautela e preoccupazione visti gli aumenti già annunciati per il 2017 che, aggiornati alla luce degli ulteriori aumenti tariffari di luce e gas, nonché delle tariffe autostradali, ammonteranno complessivamente a oltre +771 euro annui a famiglia”. Adusbef e Federconsumatori ritengono in ogni caso che sarebbe utile “una completa liberalizzazione dei saldi”.
-La stagione dei saldi invernali è appena iniziata ma i potenziali compratori siano consapevoli di una cosa: un acquisto a prezzo ridotto può significare un ottimo investimento per sé e una boccata d’ossigeno per un commerciante. È più o meno questo il senso delle parole rilasciate a Il Mattino da Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e Campania, che ha invitato i cittadini a comprare nei negozi più piccoli piuttosto che nelle grandi catene:”L’invito che lanciamo ai consumatori è di spendere nelle attività commerciali sotto casa, in modo da evitare un tracollo già in atto. Ogni giorno chiudono 16 attività commerciali, 25496 in tutta Italia nel 2016: un dato tragico che avrebbe come conseguenza accessoria anche un progressivo svuotamento dei centri storici. Senza negozi e attività commerciali i Comuni incasserebbero meno tasse e questo porterebbe a non poter garantire sicurezza, pulizia e servizi nei quartieri cittadini. Una serie di effetti a catena che bisogna evitare tornando a spendere nei negozi sotto casa, a partire dai saldi. Diversamente da qui a 10 anni non avremo più attività commerciali nei centri abitati che saranno desolatamente svuotati. Ci sono nuove start up che tendono tuttavia a chiudere nel giro di tre anni. Si spenda nei negozi storici sotto casa, quelli che assicurano, conseguentemente, anche pulizia e sicurezza nelle strade”.
I commercianti campani sono infuriati per la partenza ritardata dei saldi invernali 2017: dovevano partire ieri, invece la partenza degli sconti è stata fissata per il 5 gennaio. Lo ha fatto sapere Giuseppe Giancristofaro, presidente di Federmoda Napoli, che si è fatto portavoce della protesta: «La Regione ci ha abbandonati» accusa all’Ansa, spiegando che così non è stata sfruttata la ghiotta occasione dettata dalla presenza dei turisti. «Moltissimi clienti si sono recati nei negozi pensando ci fossero i saldi e ci siamo trovati in difficoltà a spiegare loro che quest’anno la partenza è stata stabilita al 5 gennaio» ha aggiunto Giancristofaro, secondo cui in questi tre giorni non si venderà nulla. Nel mirino, dunque, finisce la Regione Campania, che ha aderito quest’anno alla partenza dei saldi invernali 2017 al 5 gennaio: «Eppure avevamo anche scritto all’assessore Lepore, sin dalla fine dell’estate ma non ci ha mai risposto» ha concluso Giuseppe Giancristofaro di Federmoda Napoli.
In Sicilia sono partiti ieri i saldi invernali 2017: è, infatti, la prima regione d’Italia a lanciare gli sconti e le offerte. Il Natale non è stato roseo dal punto di vista degli acquisti, quindi la speranza di Federazione Moda Italia è che i commercianti riescano a recuperare terreno con i saldi. «Non saranno col botto» avverte Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio. Secondo le stime gli italiani dovrebbero spendere mediamente come nell’anno precedente, quindi i saldi non saranno sufficienti per colmare il gap dei consumi condizionato da un andamento incerto. «Nonostante i timidi segnali di fiducia registrati a dicembre, gli eventi terroristici e di natura socio-politica non aiutano a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno per affrontare al meglio il futuro e confidare nell’uscita del nostro Paese dalla crisi» ha concluso Borghi, come riportato da PalermoToday.