Si torna a parlare del caso della piccola Nicolina Pacini, oggi, nel corso della nuova puntata di Pomeriggio 5. Aveva appena 15 anni quanto la ragazzina di Ischitella fu uccisa lo scorso settembre dopo essere stata raggiunta da un colpo di pistola in pieno viso esploso da Antonio Di Paola, 36enne ed ex compagno della madre. Una assurda vendetta conclusasi nel modo più drammatico, ovvero con la morte della ragazzina, a causa di un arresto cardiaco e con quella dello stesso assassino, trovato suicida dopo alcune ore dal terribile gesto compiuto nei confronti della 15enne. Oggi, i genitori di Nicolina, Antonella Rago e Enzo Pacini, saranno in collegamento con il programma Pomeriggio 5 per dire alcune cose inedite ed inquietanti sulla morte della loro amata figlia. I due sono separati ma proprio questo grande dolore li ha uniti facendoli così ritrovare uno al fianco dell’altra per rivelare alcune loro convinzioni molto forti. La madre, proprio dopo il terribile fatto di sangue, era finita sotto accusa per via di alcune sue esternazioni su Facebook proprio nei momenti successivi alla morte della figlia. Non solo: al centro del dibattito c’era la presenza di Nicolina e del fratellino Michele presso i nonni, lontani quindi dai propri genitori.
I GENITORI SEPARATI, OGGI UNITI PER CHIEDERE GIUSTIZIA
Donatella Rago ha veramente abbandonato i figli e lasciato Nicolina davanti ad un pericolo concreto, nonostante le numerose denunce contro l’uomo, suo ex compagno? Come riporta FoggiaToday, il tribunale di Firenze ha disposto la ricostruzione del fascicolo mentre il Tribunale di Bari ha parlato di “pericolosità imprevedibili”. Il punto centrale è proprio uno: la morte di Nicolina poteva essere evitata? Contro Antonio Di Paola, infatti, già in passato erano giunte denunce e lo stesso poco prima del terribile gesto era tornato a minacciare ancora una volta l’ex compagna. Oggi i genitori di Nicolina si sono ritrovati per dire la loro. La madre della 15enne ha esordito parlando della nascita della sua storia d’amore, inizialmente tranquilla poi trasformatasi in un vero e proprio “incubo”. Un vero incubo in cui sin dall’inizio fu coinvolta anche la piccola Nicolina, già minacciata dal suo futuro assassino con un coltello alla pancia quando era ancora minorenne. “Lei andò a denunciare il fatto con l’assistente sociale ma nessuno fece niente”, ha raccontato oggi la madre della vittima.