Oggi ha 21 anni la ragazza che, appena tredicenne, ha subito le violenze sessuali da parte dell’istruttore di karate 43enne arrestato con l’accusa di pedofilia in provincia di Brescia. Solo dopo essere divenuta maggiorenne, come dichiarato dall’inviato della trasmissione Pomeriggio 5, la ragazza avrebbe deciso di raccontare tutto, prima ai genitori, quindi ai carabinieri. Secondo le dichiarazioni della giovane, le violenze si consumavano all’interno di una sorta di infermeria improvvisata. Dalle sue dichiarazioni sarebbe emerso l’intento dell’uomo di attrarle a sé adulando le ragazzine e facendo loro credere che sarebbero diventate più forti e più belle. Le presunte violenze avrebbero visto il coinvolgimento anche di altre persone invitate dallo stesso istruttore e che accedevano alla palestra da un’entrata secondaria senza dunque essere viste da nessuno. La palestra si trova in una zona industriale piuttosto isolata dove nessuno, dunque, avrebbe potuto accorgersi di ciò che accadeva a tarda sera. Fino ad ora, sempre secondo l’inviato della trasmissione pomeridiana di Canale 5, sarebbero quattro i casi contestati, sebbene le ragazzine che si erano avvicinate a questa nobile arte, sotto la guida di colui che chiamano “maestro” fossero tante. Il presunto orco è sposato e padre. Al vaglio degli inquirenti, anche una serie di chat ed sms molto forti che avrebbero contribuito ad incastrare ulteriormente il 43enne. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LE TESTIMONIANZE DI UNA VITTIMA
Il caso dell’istruttore di karatè arrestato per pedofilia sbarca anche a Pomeriggio 5, il programma del pomeriggio Mediaset che da sempre è attento e sensibile ai tanti casi di violenze, specie contro minorenni come in questo caso agghiacciante di Brescia. Mentre la Procura deve svolgere il suo compito e scoprire se le accuse contro C.C. sono confermate, all’Ansa ha parlato una delle allieve che hanno accusato il loro istruttore di violenze sessuali. «Ho avuto il primo rapporto sessuale completo con lui qualche giorno dopo il 31 dicembre2009. Avevo 13 anni e fino ai 15 ho continuato»: due anni consecutivi prima che l’uomo smettesse e ben 8 prima che le accuse siano emerse e formalizzate davanti ad un giudice. Le accuse della Procura ora sono state formalizzate e riguardano prostituzione minorile, violenza sessuale digruppo, atti sessuali con minorenni e detenzione di materialepedopornografico. (agg. di Niccolò Magnani)
INCHIESTA E ACCUSE DI PEDOFILIA E VIOLENZE
Una nuova storia di presunta pedofilia arriva dalla provincia di Brescia dove un istruttore di karate di 43 anni è stato arrestato nelle passate ore. L’uomo, C.C. proprietario di una palestra a Lonato del Garda, è stato condotto in carcere con accuse nei suoi confronti gravissime: violenza sessuale di gruppo, prostituzione minorile, atti sessuali con minori e detenzione di materiale pedopornografico. A darne oggi notizia è il quotidiano Il Messaggero nella sua edizione online, il quale ripercorre le drammatiche tappe vissute dalle vittime, tutte minorenni, sue allieve e costrette a consumare rapporti sessuali completi con lui e con altri adulti. L’inchiesta è stata condotta dal sostituto procuratore di Brescia, Ambrogio Cassiani, il quale ha chiesto ed ottenuto dal gip la detenzione in carcere a carico dell’istruttore di karate ritenendo le altre misure cautelari alternative “del tutto inadeguate” rispetto alla gravità del fatto.
LE VIOLENZE IN UNO STANZINO DELLA PALESTRA
Stando a quanto trapelato dalle indagini, le violenze a scapito di allieve minorenni andavano avanti sin dal 2003. Da allora, infatti, il presunto pedofilo C.C. avrebbe costretto alcune delle sue allieve a soddisfare i suoi desideri squilibrati. E’ la stessa Procura a definire oggi l’istruttore di karate “incapace di contenere l’impulso sessuale”. A far scattare l’indagine da parte delle forze dell’ordine, la denuncia di una delle vittime, oggi maggiorenne, ma che all’epoca dei fatti aveva appena 12 anni. Alla sua è poi seguita anche la denuncia presentata dai genitori di un’altra ragazzina che l’arrestato aveva conosciuto nel periodo in cui faceva l’educatore in una parrocchia di Lonato del Garda. Secondo quanto emerso dai racconti delle vittime del presunto pedofilo, tutte minorenni, le violenze avvenivano nella maggior parte dei casi in uno stanzino della palestra. L’inchiesta si sarebbe poi ulteriormente allargata coinvolgendo anche altri uomini, tre adulti, attualmente indagati a piede libero, i quali avrebbero preso parte ad alcune serate organizzate dall’istruttore di karate il quale costringeva le ragazzine a contattare uomini maturi in chat. I tre indagati hanno età compresa tra i 31 ed i 49 anni, tutti della provincia di Brescia.