Alla fine i due minorenni di 15 e 16 anni hanno confessato il delitto di Domenico Citelli, il 71enne ex dirigente della Regione Siciliana, ucciso con un colpo di fucile e poi gettato in un tombino. Un omicidio inquietante e che si è consumato nei giorni scorsi a Pedara, in provincia di Catania. A rivelare i retroscena della drammatica vicenda con protagonisti due minorenni, di cui uno, quasi 16enne, figliastro della vittima, è il portale La Sicilia. Tutto ha avuto inizio dopo il ritrovamento del cadavere del pensionato in un tombino, a poca distanza dalla villa nella quale abitava proprio insieme al ragazzo, dopo che la madre, giovane moglie romena, aveva deciso di andare via. Il corpo è stato rinvenuto avvolto in una coperta legata attorno al corpo con una corda ed un peso per tenerlo a fondo. Un delitto premeditato e compiuto con estrema violenza, stando a quanto emerso dalla procura che indaga al caso. Alla base della decisione del giovane figliastro di eliminare l’anziano, i numerosi contrasti in famiglia derivanti soprattutto dalla sua presunta indolenza nell’affrontare la vita, in modo particolare dal poco studio e dai tanti soldi spesi. Secondo una prima ricostruzione, il figliastro, con la complicità dell’amico, avrebbe imbracciato il fucile calibro 12 appartenente alla vittima ed avrebbe quindi esploso un colpo colpendolo mortalmente alla nuca a distanza ravvicinata, fino quasi a mozzargli la testa. Insieme all’amico avrebbe quindi avvolto il corpo in una coperta e gettato in un tombino.
ATTESA PER L’UDIENZA DI CONVALIDA DEL FERMO
Dopo il ritrovamento del cadavere, le indagini si sono sin da subito spostate sulla sfera familiare della vittima e poche ore dopo il figliastro minorenne è stato fermato e portato in caserma, dove ha confessato l’omicidio. Qui ha rivelato le continue liti con il patrigno ed i forti contrasti, fino alla decisione di ucciderlo. Ora l’intero fascicolo si trova nelle mani della procura per i minorenni di Catania e per entrambi i sedicenni è stato ipotizzato il reato di omicidio aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere in concorso. Nei prossimi giorni, probabilmente domani, si terrà l’udienza davanti al Gip per la convalida del fermo. Attualmente entrambi i minorenni, dopo aver confessato il delitto sono stati portati in un centro di prima accoglienza. Secondo quanto trapelato dalle indagini, pare che l’uccisione dell’uomo risalisse a quattro giorni prima del suo ritrovamento. I due ragazzini sarebbero stati incastrati dal ritrovamento sulla scena del crimine delle tracce di sangue, dei vestiti e dell’arma del delitto impiegati. Tracce biologiche e altro materiale era stato ripulito maldestramente dai due giovani killer.