SAN MARTINO/ Onomastico e Santo del giorno, l’11 novembre: la poesia di Carducci

- Alessandra Pavone

San Martino di Tours è celebrato oggi, sabato 11 novembre dalla chiesa cattolica. E' considerato il protettore dei mendicanti e della fanteria.

croce2_pixabay_2017 Santo del giorno: San Lanfranco Beccari

LA POESIA DI CARDUCCI

Nel giorno in cui si celebra San Martino, la mente non può che correre all’omonima poesia di Giosué Carducci. Un componimento che aveva come intento quello di richiamare l’11 novembre come giorno in ci in Italia si «celebra la maturazione del vino nuovo» (da cui deriva la locuzione proverbiale: “San Martino, ogni mosto diventa vino”). Se il titolo della poesia non vi dice nulla, siamo certi che basterà riportare di seguito i primi versi di San Martino per riportarvi indietro nel tempo, agli anni in cui eravate soliti recitarla ai tempi delle scuole:”La nebbia a gl’irti colli/piovigginando sale,/e sotto il maestrale/urla e biancheggia il mar;/ma per le vie del borgo/dal ribollir de’ tini/va l’aspro odor dei vini/l’anime a rallegrar./Gira su’ ceppi accesi/lo spiedo scoppiettando/sta il cacciator fischiando/su l’uscio a rimirar/tra le rossastre nubi/stormi d’uccelli neri,/com’esuli/ pensieri,/nel vespero migrar. (agg. di Dario D’Angelo)

L’ESTATE DI SAN MARTINO

Si celebra oggi, 11 novembre, San Martino e non si può fare a meno di ricordare una delle leggende e delle tradizioni, allo stesso tempo religiose e laiche, legate al santo. Si tratta della cosiddetta Estate di San Martino e cioè di quel periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si riscontra un clima di tepore e bel tempo. Ma cosa c’entra San Martino con questo mitigarsi del clima? La leggenda vuole che Martino di Tours si trovasse ad Amiens, in Gallia, quando tornando verso casa – e nel mezzo di una bufera – ebbe a incontrare un mendicante rattrappito dal freddo. Decise allora, con un moto di generosità, di fare a metà il suo mantello e di donarne una parte al mendicante. Subito dopo la pioggia cessò di cadere, il vento si placò e il sole fece capolino a riscaldare l’ambiente circostante. La notte stessa Gesù andò in sogno a Martino, dicendogli che in realtà a nascondersi sotto le vesti del mendicante era proprio lui. Ecco perché la breve interruzione dal freddo autunnale (“L’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”) commemora, secondo la leggenda, quel gesto di estrema generosità. (agg. di Dario D’Angelo)

LA STORIA DI SAN MARTINO

San Martino di Tours è celebrato l’11 novembre ed è protettore tra gli altri dei mendicanti e della fanteria. Nacque nell’attuale Ungheria, a Sibaria nel 316. La sua famiglia era pagana ed il padre era un ufficiale dell’esercito romano. Fu durante il soggiorno a Pavia che il santo scoprì il cristianesimo e all’insaputa dei genitori, divenne catecumeno e all’età di dodici anni si ritirò addirittura nel deserto. Essendo il padre tribuno, il suo destino era seguirlo nella cavalleria e così divenne soldato per tre anni ma ciò non gli impedì di seguire il suo spirito buono e caritatevole, tanto che il suo attendente schiavo era da lui trattato come un fratello. Durante una fredda giornata invernale, san Martino incontrò un mendicante quasi nudo e tremante, allora prese la sua spada e tagliò il suo mantello, donando una parte al bisognoso affinché potesse coprirsi. La notte seguente Gesù Cristo apparve a san Martino vestito di stracci con in mano parte del suo mantello ciò lo colpì a tal punto che, ottenuta l’esenzione dalle armi dall’imperatore, decise di vivere come servo di Dio e si recò dal vescovo S.Ilario a Poitiers che lo istruì e lo battezzò. San Martino divenne dunque sacerdote e si ritirò a vita solitaria, fondando quella che è ancora la più antica abbazia di Francia, l’Abbazia di Marmontier dove fu padre superiore di un’ottantina di monaci. Tali furono le sue virtù, le sue opere e i suoi miracoli che fu eletto vescovo di Tours e durante la sua attività si dedicò ai poveri, alla pace tra i popoli e alla lotta di ogni forma di idolatria. Ma non mancarono contrasti e malumori durante i 27 anni in cui il santo fu vescovo: in particolare il prete Brizio lo tempestava di querele e bugie.

La vecchiaia avanzava e si ammalò, ma ciò non gli impedì di recarsi nell’attuale Candes Saint Martin per porre fine ad uno scisma in atto. Vi riportò la pace ma sulla strada del ritorno la febbre lo colse: sapendo che stava per morire, volle essere posato per terra e ricoperto di cenere, per spirare da penitente, così come aveva vissuto. Alla sua morte il suo volto rimase rilucente, pieno di gloria e molti giurarono di sentire gli angeli in coro cantare attorno alle sue spoglie. Ai suoi funerali le popolazioni di Tours e Poitou rivendicarono ognuno per se il corpo di san Martino, ma la notte i cittadini di Tours riuscirono a deporre le spoglie su una barca e a farlo arrivare nella loro città attraverso la Loira. A Tours gli fu dedicata una cattedrale e qui fu deposto il suo corpo, che però fu bruciato dagli Ugonotti che ne dispersero le ceneri.

TRADIZIONI DEDICATE A SAN MARTINO

Molte sono le tradizioni legate al giorno di san Martino: a Scanno vanno in scena “Le glorie di San Martino” con canti e danze attorno ai falò; stessi falò e danze si svolgono a Predazzo, tra suoni di campane e cracole; le calle di Venezia si animano di bambini che suonano pentole e coperchi e che chiedono soldi per comperare la cotognata. Tra i numerosi borghi di cui è patrono San Martino c’è Belluno, la “porta delle Dolomiti”. Belluno è una cittadina tutta da scoprire a partire da “Piazza dei Martiri” con il “liston” e i portici sotto cui passeggiare, e da “Piazza delle Erbe” sulla quale si affacciano palazzi medioevali e rinascimentali: al centro di quest’ultima sorge l’antica fontana S.Lucano del 1410. Tra gli edifici più belli di Belluno c’è “Palazzo dei Rettori” che con le sue logge, bifore e portici, costituisce un bellissimo esempio di architettura rinascimentale veneziana: l’edificio si trova in “Piazza Duomo”, dove si erge il settecentesco Duomo di Belluno con il suo campanile opera del Juvarra.

I SANTI E I BEATI CELEBRATI OGGI

L’11 novembre sono celebrati anche i santi Menna del Sannio ,Verano di Vence, Teodoro Studita, Menna d’Egitto, Marina di Omura, Bartolomeo il Giovane di Grottaferrata, Giovanni l’Elemosiniere, Bertuino di Malonne ed i beati Vincenza Maria poloni, Alice Kotowska e Vincenzo Eugenio Bossilkov.





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