Paolo Borrometi, giornalista di Ragusa e già sotto scorta per via delle sue inchieste sulla mafia, è stato nuovamente raggiunto dalle minacce di morte. Questa volta, il collaboratore dell’AGi, come riporta la stessa agenzia di stampa, sarebbe finito nel mirino di un pericolo nome, quello di Francesco De Carolis. Oltre ad essere un pregiudicato è anche il fratello di Luciano De Carolis, considerato un elemento di spicco del clan Bottaro-Attanasio di Siracusa e per questo già condannato. Borrometi ha pubblicato un audio su LaSpia.it in cui si sentirebbe la voce di colui che dice di essere De Carolis e dal contenuto inequivocabilmente violento. “Gran pezzo di m.., carabiniere, appena vedo di nuovo la mia faccia, di mio fratello, in un articolo tuo ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro”: esordisce così il pregiudicato e fratello del boss, prendendo mi mira proprio il cronista, “reo” di aver realizzato un nuovo articolo d’inchiesta su una tematica alquanto delicata, ovvero i malaffari di alcuni cittadini e di boss in libertà. Tra questi veniva citato proprio De Carolis, nel cui curriculum criminale entrerebbero reati del calibro di associazione mafiosa, omicidi e droga. Lo stesso Borrometi indagava sugli atti mafiosi nella città siciliana, raggiunta negli ultimi tempi da ben sei bombe carta, oltre ad un atto intimidatorio a scapito del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, al quale era stata data alle fiamme la sua auto.
SOLIDARIETÀ AL CRONISTA DALLA FNSI
L’audio che è possibile ascoltare è davvero inquietante. A farla da padrona è una serie di offese e minacce rivolte al giornalista in cui De Carolis annuncia, tra le altre cose: “Il giorno in cui ti incontro giuro che con due gran pugni nella faccia ti devo mandare all’ospedale”. Una sorta di inquietante “promessa” con la quale il pluripregiudicato mette in guardia Paolo Borrometi ed in cui si dice disposto a tutto pur di mantenerla. Dopo l’accaduto è scesa in campo in difesa del cronista anche la FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana, esprimendo tutta la sua solidarietà al giornalista minacciato brutalmente: “Ormai i violenti e i pregiudicati ritengono di poter continuare ad ‘assestare’ pubblicamente le loro ‘testate’ contro i cronisti e contro chiunque voglia contrastare mafie e corruzione”, ha spiegato la Fnsi in una nota. Al tempo stesso ha ritenuto necessario che l’autore dell’audio choc venga al più presto “fermato” al fine di non essere più nelle condizioni di nuocere non solo ai cronisti ma anche a tutti gli onesti cittadini che con forza continuano a dire basta alle mafie ed ai mafiosi.