“Mi scoppia la testa”, avrebbe detto Denise prima di svenire. La campanella di inizio lezioni era appena suonata quando ha perso i sensi ed è crollata a terra davanti ai compagni. I vertici scolastici hanno allertato famiglia e servizi di emergenza, che hanno trasportato la 14enne all’ospedale Pertini. Lì è stato spiegato ai familiari che il malore era legato forse a forte stress, quindi si sarebbe risolto tutto con un po’ di riposo, ma la madre dopo ritenute insistenze ha convinto i medici a sottoporre la figlia a una tac, che ha rivelato un aneurisma cerebrale. I sanitari, anziché intervenire chirurgicamente, hanno allertato la neurochirurgia dell’ospedale Bambino Gesù, dove è stata trasferita in ambulanza, non con elisoccorso. “Si è trattato di un viaggio di un’ora, lei è giunta in condizioni disperate ed è stata subito sottoposta ad intervento chirurgico per cercare di far defluire il sangue – spiega l’avvocato Giovanni Rombolà, come riportato dal Giornale -. Nonostante tutti i tentativi, è morta nel pomeriggio”. La procura ha aperto un’inchiesta, così la Regione Lazio. Anche il ministro della Salute è sceso in campo disponendo l’invio presso il Pertini di una task force costituita da esperti dell’Agenas, dai carabinieri del Nas e da ispettori del ministero. “Noi riteniamo che la colpa sia di una diagnosi tardiva. Denise si poteva salvare. Io l’ho conosciuta: era una ragazzina sana e molto solare”, ha aggiunto il legale della famiglia ai microfoni di Mattino 5, ricostruendo la dinamica di quanto accaduto. “Dopo aver vomitato sangue, viene lasciata per circa un’ora e mezza e in quel lasso di tempo non rispondeva più a nessun tipo di stimolo”, ha spiegato Rombolà, specificando che la madre aveva allertato subito i medici dicendo loro che Denise soffriva già da due giorni di mal di testa. (agg. di Silvana Palazzo)
STRESS? INVECE HA UN ANEURISMA: COSÌ MUORE UNA 14ENNE
Per i medici era solo stress, invece si trattava di aneurisma cerebrale: così è morta una ragazza di 14 anni all’ospedale Pertini di Roma. Un presunto caso di malasanità scuote la capitale. Forse il decesso del 6 novembre scorso è causato dalla diagnosi tardiva dei medici: questo emerge dalla denuncia della famiglia della giovane vittima. Ha cominciato a perdere sangue dalla bocca e dalle orecchie, quindi la corsa in ospedale dove sarebbe rimasta in stato di totale incoscienza per tre ore, sdraiata su un lettino con una flebo attaccata al braccio. La procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo a carico di ignoti in seguito alla denuncia dei familiari della 14enne. Stando ad una prima ricostruzione riportata dalla Stampa, la ragazza si sarebbe sentita male alle otto e mezza, poco dopo essere entrata a scuola, nel liceo classico Orazio. Avrebbe cominciato a perdere bava e sangue dalla bocca e detto di non sentirsi bene, poi il trasferimento al Pertini, dove è stata raggiunta dalla madre. Dopo le insistenze di quest’ultima, a cui peraltro i medici dicevano che la ragazza aveva solo un problema di stress, è stata effettuata una tac da cui è emerso che la 14enne era stata colpita da un violento aneurisma.
14ENNE COLPITA DA ANEURISMA: FATALE DIAGNOSI TARDIVA?
Dopo aver scoperto che la ragazza era stata colpita da un aneurisma, i medici dell’ospedale Pertini di Roma hanno disposto il trasferimento all’ospedale Bambin Gesù. Lì è stato effettuato un intervento chirurgico dopo il quale però la giovane è morta. Ora la famiglia ha nominato un consulente per l’autopsia: i risultati sono attesi nei prossimi sessanta giorni. Pur sapendo che l’aneurisma difficilmente lascia scampo, un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la giovane? Questa domanda troverà risposta con l’autopsia. Anche la Asl Roma 2, come riportato dal Corriere della Sera, in queste ore ha avviato accertamenti per ricostruire con esattezza quanto accaduto. “Siamo in presenza di una tragedia che ha colpito una ragazza assolutamente sana fino a quel momento – ha spiegato l’avvocato Giovanni Rombolà che assiste i genitori dell’adolescente -. Lotteremo affinché vengano accertate tutte le responsabilità”.