In Spagna in questi giorni si assiste ad uno strano caso legato alla figura della regina spagnola più famosa della storia: Isabella di Castiglia (o “La Cattolica”) è una grande reggente – moglie di Fernando d’Aragona e celebre per aver in qualche modo sovvenzionato Cristoforo Colombo nella sua spedizione verso “le Indie”, rivelatesi poi la clamorosa scoperta del Nuovo Mondo in America – oppure una sanguinaria assassina che perseguitò tutte le culture e religioni non cristiane dell’epoca in Spagna? La storia si è già divisa da secoli su queste due possibili interpretazioni, ma il caso è scoppiato perché la tv pubblica spagnola, la TVE, ha mandato in onda un documentario su “Isabella di Castiglia, la prima grande regina d’Europa” in cui veniva ripresa l’opera storiografica di uno scrittore inglese, Giles Tremlett, ma veniva anche spiegato che la moglie di Fernando d’Aragona fece la prima pulizia etnica a favore del cristianesimo. Insomma, come Hitler con gli ebrei, o Karadzic con i musulmani in Jugoslavia e tanti altri ancora nel solo Novecento: un’accusa infamante e molto dura che non trova, come potete immaginare, una autentica riprova nella realtà dal momento in cui addirittura la Chiesa l’ha da secoli riconosciuta prima Serva di Dio e poi quasi Beata e “in odore di santità”. Come riportano molti osservatori spagnoli intervenuti contro quel breve passaggio del documentario sulla Rai ispanica, anche se nel libro di Tremlett non mancano le valutazioni errate, ma in generale si rivolge rigorosamente alla figura della regina, smantellando alcuni degli argomenti della “leggenda nera” contro Isabella.
LE FAKE NEWS CONTRO LA SANTITÀ
La grande regina spagnola è accusata dalla storiografia anticattolica di aver contribuito con l’espulsione degli ebrei nel 1492 dalla Spagna e per questo colpevole di atti sanguinari e persecutori contro il popolo ebraico sulla fine del Medioevo. Ma la storia in realtà è “leggermente diversa”, come spiega lo storico Jean Dumont nel saggio “La Regina diffamata. La verità su Isabella la Cattolica” (a cura di Vittorio Messori): «Tecnicamente non era un’espulsione, ma la proibizione della pratica del giudaismo, che non è esattamente la stessa cosa. L’ebreo convertito non dovrebbe andarsene, e in effetti molti sono rimasti, anche nella corte dei re cattolici, in possesso di posizioni importanti». Prima di Isabel i sovrani di Inghilterra e Francia avevano fatto lo stesso ma nessuno si è mai azzardato nella storiografia moderna e contemporanea ad accusarli “rei di pulizia etnica”: la “leggenda nera” contro Isabella, secondo Messori, è una delle pratiche di storia falsate più grandi del passato. «È impressionante lo schieramento avverso a colei cui, con solenne decisione papale, fu attribuito l’onore unico di fregiarsi del titolo di “Regina Cattolica”. Contro la sposa di Ferdinando d’Aragona militano ebrei, islamici, massoni, liberal di ogni tipo, secessionisti catalani, baschi, galiziani, antifranchisti di ogni obbedienza… Obiettivo comune, impedire che la Chiesa glorifichi, beatificandola, costei che qualche avversario è arrivato a definire “un diavolo in forma di donna”… Ebbene, tutti costoro combattono un’immagine di Isabella di Castiglia che poco o nulla ha a che fare con quella vera». La Chiesa ha da sempre voluto riconoscere a quella regina – oltre al titolo di “la Cattolica”, dato poi a nessun altro – il grado di santità e su questo punto in tanti si sono sempre opposti, in alcuni casi esagerando o addirittura inventando elementi “storici” a sostegno della figura sanguinaria e dittatoriale della regina spagnola.
IL NUOVO MONDO E LA CHIESA
Dopo le accuse sugli ebrei, furono poi le conquiste spagnole nel Nuovo Mondo ad alimentare la presunta volontà “imperialista pro-cristiani” della regina. Isabella però, come riportano i principali storici ufficiali sulla scoperta dell’America, non considerava i territori del Nuovo Mondo, scoperti da Colombo, come colonie. I suoi abitanti erano cittadini e, secondo il decreto del 1500, nessun indiano poteva essere schiavo. Determinò che gli indiani avrebbero continuato ad essere i proprietari delle terre che appartenevano a loro prima dell’arrivo degli spagnoli. Insomma, siamo ben oltre le fake news sia nel lontano passato che nel 2017, dove una tv spagnola pubblica come TVE arriva a dire “en passant” che Isabella è stata una sorta di antesignana di Hitler, o giù di lì: uno che di dittature, pulizie etniche e soprusi religiosi, se ne intendeva, come Papa Giovanni Paolo II ha cercato in tutti i modi di velocizzare il processo di beatificazione di Isabella di Castiglia. Era pienamente convinto dell’eroicità delle virtù cristiane d’Isabella in base alle centinaia di migliaia di carte di cui consta la documentazione annessa alla sua Positio. «Ma la beatificazione si è fermata, dice Zavala, pare per interessamento del cardinale Jean-Marie Lustiger, egli stesso convertito dall’ebraismo e dunque sensibilissimo al tema per paura che essa potesse incrinare il delicatissimo dialogo con gli ebrei», come spiegava l’Avvenire anni fa. La leggenda nera è una fake news ma fa ancora oggi vittime molto illustri, anche nella Chiesa…