Dopo gli attentati sventati questa mattina con l’arresto dei 4 presunti kamikaze, è intervenuto con una nota ufficiale il Governo di Parigi tramite: «Siamo in presenza di un livello molto alto di minaccia terroristica, e questo ci obbliga a prendere continuamente tutte le precauzioni per assicurare la protezione dei nostri concittadini. Questo implica un’attività estremamente intensa per tutti i servizi d’informazione e di sicurezza interna», ha affermato il Primo Ministro Bernard Cazeneuve. L’allerta terrorismo rimane molto alta, cresciuta addirittura dopo il grave episodio di ordine pubblico e sicurezza scattato al museo del Louvre dieci giorni fa, dove per fortuna nessun è rimasto vittima del folle egiziano armato di machete che ha attaccato una pattuglia di militari. «L’allerta rimane alta, e lo stato d’emergenza, dopo varie proroghe, è tuttora in vigore», aumentata dopo l’allarme attentati a Parigi.
L’attentato che i 4 sospetti kamikaze volevano organizzare a Parigi nelle prossime settimane sembra sempre meno una boutade e purtroppo sempre più minaccia reale: le forze dell’ordine con gli arresti di oggi a Montpellier hanno evitato questa possibilità ma è chiaro che non si può escludere a priori che possa riaccadere qualcosa di simile a Parigi come in altri centri della Francia e dell’Europa. Proprio oggi però il Consiglio Costituzionale ha dichiarato contrario alla legge un articolo del decreto giugno 2016 che sanziona il reato di consultazione ‘abituale’ dei siti jihadisti, perché il testo limita la libertà d’espressione in modo sproporzionato. Come riporta Le Figaro, lo ha deciso il Consiglio stesso, a cui si era rivolto un francese condannato a 2 anni di carcere per aver consultato dei siti jihadisti: il codice penale da giugno prevede, infatti, 2 anni di prigione e 30mila euro di multa per chi li consulta frequentemente. Restano però su altri fronti gli impegni anti-Isis per provare a combattere il terrorismo in Francia: dal controllo maggiore sui migranti fino al pieno utilizzo delle speciali disposizioni effettive durante lo stato di emergenza nazionale, rinnovato dopo gli ultimi casi di terrorismo degli scorsi mesi.
Nuova minaccia terrorismo dalla Francia: sarebbe stato sventato l’attentato a Parigi progettato a breve, da quanto riporta il ministro degli Interni francese pochi istanti fa in una conferenza stampa. Nasce tutto con l’arresto di quattro persone, sospettate di preparare un attacco a Parigi, fermate a Montepellier. Gli arresti sono scattati dopo indagini sui social network che hanno consentito di identificare i sospetti: tre erano già noti all’antiterrorismo. Trovato materiale esplosivo dello stesso tipo di quello usato negli attacchi di Bruxelles: nella retata antiterrorismo di ieri sera sono stati infatti trovati 71 grammi di perossido di acetone, quel TATP utilizzato come esplosivo sia negli attacchi all’aeroporto e alla metro di Bruxelles che nella tragica serata del 13 novembre 2015 a Parigi e al Bataclan.
Inquietante il risvolto dell’arresto dei quattro sospettati di progettare un attentato a Parigi nei prossimi mesi: le indagini dell’anti-terrorismo francese hanno scoperto come un sospetto kamikaze Isis, già schedato, prevedeva di farsi esplodere dopo aver sposato la ragazzina di 16 anni fermata con lui nel blitz di Montpellier. Lo riferisce BFM-TV spiegando che le nozze erano previste molto presto e successivamente la giovane sarebbe partita per la Siria. Non solo, tra gli altri elementi arrestati un ventenne avrebbe attirato forti attenzioni su di sé dopo la sua radicalizzzione e il tentativo di partenza per la Siria pochi giorni prima degli attentati di Parigi al Bataclan. «Il blitz di questa mattina a Montpellier, nel sud della Francia, ha permesso di sventare un progetto di attentato imminente»: lo ha detto il ministro francese dell’Interno, Bruno Le Roux, dopo i quattro arresti.