Anche Quarto Grado, la trasmissione di Rete Quattro andata in onda ieri sera, è tornata ad occuparsi della vicenda di Maria Ungureanu, la bambina di quasi dieci anni trovata morta il 19 giugno scorso nella piscina di un resort di San Salvatore Telesino. Attualmente nel registro degli indagati figurano Daniel Ciocan e la sorella Cristina, due giovani romeni considerati amici di famiglia dai genitori della vittima. La novità è che anche la sorella avrebbe partecipato attivamente all’omicidio: secondo la ricostruzione del programma di Gianluigi Nuzzi, dalle 20:38 alle 21:02 la Polo Blu di Ciocan sarebbe stata parcheggiata proprio all’interno del resort in cui Maria Ungureanu sarebbe stata uccisa, secondo l’accusa “con una violenza inenarrabile”. I risultati effettuati sul Gps di Daniel hanno un’affidabilità del 99,9%, ma sono le stesse intercettazioni ambientali effettuati all’insaputa di Cristina, a colloquio con la sorella, che sembrano incastrare i due:”Io sono stata con lui in macchina quando è successo. Tu devi capire questa cosa…”.
Tra pochi giorni ricorrerà l’ottavo mese dalla morte di Maria Ungureanu, la bambina romena di quasi dieci anni trovata senza vita nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. Un decesso, quello avvenuto la sera del 19 giugno scorso, sul quale sembra essere calato il mistero, sebbene gli inquirenti abbiano non solo iscritto nel registro degli indagati due nomi ma siano anche convinti della colpevolezza di uno di loro. Si tratta di Daniel Ciocan e della sorella Cristina, anche loro appartenenti alla comunità romena e amici di famiglia della piccola vittima. Il 21enne è indagato per omicidio e violenza sessuale e sebbene siano tanti gli indizi contro di lui, il Giudice per le indagini preliminari ha respinto per ben due volte la richiesta della procura, rifiutando il carcere e decidendo di tenerlo in libertà. Eppure, sul caso di presunto omicidio della piccola Maria Ungureanu, ogni settimana emergono nuove scottanti indiscrezioni e retroscena, come quelli emersi dal settimanale diretto da Andrea Biavardi, Giallo, e relativi a una serie di intercettazioni. Al centro delle conversazioni intercettate dagli inquirenti ci sarebbero sempre i due indagati, Daniel e Cristina Ciocan, insieme al fratello Cristian e questa volta ad un importante testimone. La conversazione in questione risale allo scorso 15 luglio, in piena indagine sulla morte di Maria. La sorella di Daniel viene intercettata mentre chiede in modo esplicito e minaccioso ad un testimone di rettificare quanto da lui precedentemente reso alle Forze dell’ordine. “Devi dire che eravamo a casa tua”, sono le parole dei fratelli Ciocan, che tentano di mettere sotto pressione l’uomo invitandolo a fare un passo indietro rispetto a quanto riferito agli inquirenti e in particolare in merito all’orario in cui Daniel e Cristina Ciocan lasciarono la sua abitazione la sera dell’omicidio di Maria Ungureanu. Cristina, secondo l’accusa, sarebbe rea di aver coperto il fratello, la cui posizione ora rischia di aggravarsi ulteriormente alla luce della nuova intercettazione. Nella conversazione registrata dagli investigatori, sarebbe proprio la donna a intimare al testimone di chiarare il falso ai Carabinieri, ovvero che alle 20:48 del 19 giugno scorso, lei e Daniel si trovavano nella sua abitazione. Un dettaglio che non può passare inosservato in quanto andrebbe ad escludere la presenza dei fratelli Ciocan sul luogo del delitto a partire dalle 20:38, ora in cui il Gps localizza l’auto di Daniel nei pressi del resort dove poi è stata trovata nuda e senza vita la piccola Maria Ungureanu.