Ancora un’uccisione di un cristiano nella penisola del Sinai in Egitto. Un cristiano copto, riferisce Avvenire, è stato bruciato da presunti jihadisti del Daesh: si tratta di un uomo di 45 anni, Medhat Hana. E’ stato ucciso anche il padre, Saad, di 65 anni, a colpi d’arma da fuoco. A riferire delle due uccisioni è stata una fonte della sicurezza minacce. Nei giorni scorsi in un video erano state diffuse dal Daesh minacce di colpire cristiani egiziani. Sempre fonti della sicurezza hanno confermato all’agenzia di stampa Ansa che i corpi dei due cristiani copti sono stati ritrovati questa mattina “dietro una scuola nel centro di Al Arish”: “uno era bruciato e l’altro era stato ucciso a colpi di arma da fuoco”. Dall’inizio di quest’anno tre cristiani copti stati uccisi a colpi di arma da fuoco in altrettanti attentati ad Arish, nel Sinai nord-orientale: in questa zona il Daesh sta portando avanti da tre anni e mezzo una guerriglia contro le forze armate egiziane. I cristiani copti rappresentano circa il 10% della popolazione egiziana: costituiscono la più grande comunità cristiana del Medio Oriente. Da metà gennaio sono stati uccisi anche uno sheikh (prelato) musulmano sufi, che è stato decapitato, e un giovane insegnante, assassinato a colpi di arma da fuoco.