Lo scorso lunedì, la polizia portoghese ha arrestato l’ex agente della Cia Sabrina de Sousa la quale sarà presto estradata in Italia. La donna è uno dei 26 agenti Usa condannata in contumacia per aver partecipato al rapimento dell’imam egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, noto come Abu Omar, avvenuto il 17 febbraio 2003 a Milano e al fatto che fu poi portato in Egitto per essere interrogato nell’ambito del programma delle ‘extraordinary renditions’ voluto dall’allora presidente americano, George Bush. A darne notizia oggi è il quotidiano Il Giornale nella sua edizione online, riprendendo quanto reso noto dall’agenzia Nova. L’estradizione di Sabrina de Sousa nel nostro Paese dovrebbe concludersi nei prossimi giorni, dopo che il Portogallo, dove la donna 61enne con doppia residenza viveva, aveva respinto per più volte tale ipotesi. A confermare l’imminente arrivo dell’ex agente Cia in Italia è stato il suo legale, l’avvocato Manuel de Magalhaes e Silva, il quale ha dichiarato all’AP che un tribunale portoghese avrebbe dato l’ok alla polizia al fine di avviare le pratiche per l’estradizione della donna in Italia, dove sconterà una pena pari a quattro anni di reclusione. Tale provvedimento, in realtà, risalirebbe alla scorsa estate. In merito si è espresso anche il dipartimento dello Stato di Washington che tramite il portavoce Mark Toner ha rivelato una certa insoddisfazione, dichiarando: “Abbiamo chiesto alle nostre controparti quali potrebbero essere le loro prossime mosse, ma non siamo nelle condizioni di entrare nei dettagli”. Sabrina de Sousa, la quale nega qualunque coinvolgimento nel rapimento di Abu Omar, dunque, presto approderà in terra italiana. In passato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva già concesso la grazia a Seldon Lady, ex capo della Cia condannato per il medesimo caso. Se la De Sousa dovesse scontare la pena, sarebbe l’unica dei suoi colleghi in quanto tre di loro avrebbero già ricevuto la grazia, mentre gli altri non hanno mai fatto ritorno in Italia.