, una famiglia e addirittura sei figli: ma ha un passato terribile, raccontato nel libro “La perdono padre” e testimoniato in maniera commovente nella trasmissione “Soul” andata in onda ieri su Tv2000. Nell’intervista di Monica Mondo ieri sera l’ex sacerdote ha voluto raccontare da vicino il motivo per cui non solo è riuscito a superare quel trauma ma ha addirittura perdonato quel prete-orco che ha abusato di lui quando era in seminario. «Tutti i sabati mattina andavo a pulire la chiesa, la cattedrale, quando un giorno – avevo 8 anni – un sacerdote cappuccino mi si avvicina sorridendo: «Ascolta bambino, ho un merlo che parla e canta, se vuoi vederlo vieni alle due da me». Allora sono andato a casa e ho chiesto a mia nonna: «C’è un cappuccino che abita vicino a noi e che ha questo merlo che parla e che canta e lo posso vedere alle due, posso andare?». Mia nonna mi ha detto: «Sì, vai è una buona opportunità per te, un cappuccino, meraviglioso». Allora sono andato da questo padre cappuccino e il merlo c’era, che parlava e cantava. Poi siamo andati nella sua stanza e lui mi ha chiesto di baciarlo e mi ha violentato», racconta Pittet con silenzio attonito del pubblico. Daniel però ha deciso di perdonare, dopo un lunghissimo travaglio umano e personale; «Se c’è un sacerdote che mi ha distrutto per tutta la vita e io ho problemi fisici, psicologici che dureranno per sempre, come controparte ho conosciuto centinaia di persone, monaci, religiosi, religiose che mi hanno aiutato nella vita in modo straordinario; quindi non posso buttare via la fede perché oggi se sono vivo è grazie a Gesù Cristo». Interessante però non solo il “paradossale” perdono per il prete-pedofilo, ma sconvolgente anche la restante parte del perdono: «Tu hai perdonato il padre cappuccino, ma tu perdoni anche quelli che si sono occupati di lui, che l’hanno coperto? ». E questa è una buona domanda, perché è molto duro perdonare. Nel mio caso ci sono state più di 150 vittime dopo di me e siamo stati violentati a causa del loro silenzio, e questo sarà giudicato da Dio», ha concluso Daniel Pittet nell’intervista esclusiva a “Soul” di Monica Mondo.
Fece scalpore un mese fa quando la storia di Daniel Pittet non solo venne raccontata al mondo con un libro-verità di eccezionale valore e importanza, ma anche per tutta l’attenzione e la commossa vicinanza che Papa Francesco dimostrò nei confronti di quell’ex prete risposato per anni abusato da un altro prete. Come sempre, Bergoglio a modo suo ha voluto chiedere perdono per tutta la Chiesa, prendendo carta e penna e scrivendo la prefazione al libro-testimonianza di Daniel. Una confessione breve e dolorosa che mostra tutto l’affetto e il dramma condivido del Pontefice per questo ragazzino divenuto poi un sacerdote e che schiacciato dal peso di quel passato di violenze subite non ha retto, lasciando l’abito e mettendo su nuova famiglia. «Chiedo perdono per i preti pedofili», scrive il Papa dopo aver incontrato Daniel. Un passaggio è particolarmente significativo di quanto racconta Papa Francesco ai lettori del libro-choc: «Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male? Come può aver consacrato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire invece per divorarli in quello che ho chiamato ‘un sacrificio diabolico’, che distrugge sia la vittima sia la vita della Chiesa? Alcune vittime sono arrivate fino al suicidio. Questi morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa. Alle loro famiglie porgo i miei sentimenti di amore e di dolore e, umilmente, chiedo perdono». (Niccolò Magnani)