Sarebbe stato decapitato l’ostaggio tedesco rapito lo scorso novembre nelle Filippine dai jihadisti. E’ quanto rivela il sito La Stampa nella sua edizione online, sottolineando la diffusione di un video da parte dei militanti di Abu Sayyaf nel quale si vedrebbe la decapitazione dello skipper 70enne, da tre mesi in mano al gruppo terroristico. Il suo rapimento avvenne i primi di novembre, quando la sua imbarcazione, uno yacht sul quale era a bordo insieme alla moglie, fu presa d’assalto al largo dell’Isola Laparan. La donna fu uccisa, mentre l’uomo sarebbe stato preso in ostaggio e decapitato 30 minuti dopo la scadenza dell’ultimatum. Per il suo rilascio, Abu Sayyaf aveva chiesto un riscatto di 612 mila dollari. La decapitazione del 70enne sarebbe avvenuta in un villaggio dell’isola di Jolo, mentre il filmato dell’esecuzione è stato diffuso da Site, un portale statunitense specializzato nel monitoraggio delle attività online delle organizzazioni jihadiste. La conferma sulla decapitazione dell’ostaggio tedesco al momento non sarebbe ancora giunta ufficialmente. Il timore, comunque, era diffuso già dalla giornata di ieri, in vista della scadenza dell’ultimatum. A riferire già la scorsa domenica l’avvenuta decapitazione dell’uomo 70enne, come rivela AdnKronos.it, era stato il generale Carlito Galvez, dopo aver ricevuto informazioni attendibili da parte dell’intelligence, “Ma abbiamo bisogno di avere la conferma del corpo”, aveva aggiunto. La medesima notizia era giunta da parte del consigliere presidenziale per la pace, Jesus Dureza, il quale aveva detto di aver appreso della avvenuta esecuzione dell’ostaggio, rivelando come la task force anti terrorismo avesse confermato le verifiche attualmente in corso. Abu Sayyaf si era fatto vivo lo scorso 14 febbraio annunciando per la giornata di ieri la decapitazione dell’ostaggio in caso di mancato pagamento del riscatto.