Ancora un caso di violenza familiare, quello registrato ieri a Roncello, nella provincia di Monza e Brianza. Stando a quanto riportato da Il Giorno nella sua versione online, una donna sarebbe stata vittima di calci e bastonate da parte del marito violento. I maltrattamenti sarebbero avvenuti sotto gli occhi increduli e terrorizzati della loro figlioletta di appena due anni. La giovane mamma sarebbe stata colpita ripetutamente col manico di scopa e presa a calci alla schiena. Solo l’intervento dei carabinieri di Vimercate ha evitato che la violenza inaudita si tramutasse in tragedia, arrestando il marito, ora in carcere a Monza con l’accusa di maltrattamenti. Stando alle indiscrezioni, non sarebbe stato il primo episodio di violenza in famiglia: lui, 35enne brianzolo e con problemi di lavoro, avrebbe più volte sfogato la propria frustrazione sulla giovane moglie. Al fine di evitare possibili denunce in seguito ai continui maltrattamenti non solo psicologici, minacciava la donna di portarle via la bambina. Sarebbe stato questo a spingere la 34enne a sopportare in silenzio i continui e inauditi soprusi. Almeno fino a ieri, quando dopo essere stata presa a calci e bastonate, si sarebbe ribellata chiamando il 112 e mettendo fine alle violenze. Al loro arrivo nell’appartamento, i militari avrebbero trovato la donna in lacrime in un angolo, con accanto la bambina di due anni. Il marito violento, in preda alla rabbia, era in procinto di sfogarsi nuovamente sulla giovane moglie. Gli uomini dei carabinieri erano già stati nell’appartamento teatro delle violenze lo scorso novembre per i medesimi motivi, ma all’epoca dei fatti la donna non aveva voluto denunciare il compagno. Dopo le violenze di ieri e l’arresto del 35enne, la vittima è stata accompagnata al Policlinico di Milano, dove le è stata data una prognosi di sette giorni e dopo essere stata medicata è stata dimessa. Per lei, da questo momento ha inizio la presa di coscienza di quanto avvenuto ed il lungo processo verso la rinascita, senza il timore di avere al suo fianco un uomo violento e che, certamente, non l’amava.