Le recenti rivelazioni del settimanale giallo sulla morte di Maria Ungureanu, la bambina di 9 anni trovata morta nella piscina di un resort di San Salvatore Telesino, gettano una luce inquietante sull’intera vicenda. Il fatto che la piccola rumena sia stata abusata il giorno prima della sua morte, avvenuta il 19 giugno, non fa altro che accrescere la convinzione di chi crede che la sua fine sia arrivata tramite un omicidio. Di questo non è convinta la criminologa Ursula Franco, consulente di difesa dei fratelli Ciocan, i due rumeni che secondo l’accusa avrebbero organizzato e portato a termine l’omicidio di Maria. Intervenendo qualche giorno fa al programma Italiani di Media Tv, la Franco ha infatti chiarito che il nome di chi ha abusato della bambina è già agli atti (facendo intendere che non si tratti di Daniel Ciocan, ndr). Secondo la Franco la pista omicidiaria non è quella corretta: al contrario la sua convinzione è che la sua morte sia arrivata al termine di un gioco scaturito in tragedia.
È trascorso quasi un anno dalla misteriosa quanto cruenta morte di Maria Ungureanu e ad oggi ancora non si è fatta sufficiente luce su quanto realmente accaduto a San Salvatore Telesino la sera del 19 giugno scorso. Come sappiamo, la bambina di nove anni di origini romene, fu trovata priva di vita, nuda, nelle acque della piscina del resort del paese. Si è subito parlato di un terribile delitto per il quale sono finiti nel registro degli indagati i nomi di Daniel Ciocan, accusato di omicidio e violenza sessuale e quello della sorella Cristina, rea secondo gli inquirenti di aver aiutato il fratello, coprendolo. Le violenze sessuali a carico di Maria Ungureanu rappresentano un altro tassello inquietante dell’intera vicenda poiché, dai primi risultati dell’autopsia erano emersi i reiterati abusi avvenuti per molto tempo prima del suo omicidio. Per tale ragione gli inquirenti avevano ipotizzato che il delitto della bambina fosse avvenuto in seguito al suo rifiuto a subire l’ennesimo abuso. Oggi, tramite le pagine del settimanale Giallo apprendiamo una nuova terribile quanto sconvolgente verità. Il settimanale specializzato in cronaca nera, ha infatti pubblicato in anteprima alcuni stralci della perizia medico-legale eseguita sul corpicino della piccola Maria Ungureanu. Secondo quanto si legge, sul suo corpicino sarebbero stati riscontrati “segni inequivocabili di brutali violenze” subite da Maria contro la sua volontà. “L’ultimo abuso risalirebbe al giorno prima del delitto”. E’ questa la novità clamorosa in riferimento al caso della piccola romena che per la procura sarebbe stata non solo violentata ma anche uccisa da Daniel Ciocan. Dalla perizia sarebbero emersi ulteriori dettagli shock, a partire dalle numerose “lacerazioni interne e ferite, alcune delle quali visibili a occhio nudo”, tutte conseguenze di rapporti chiaramente non voluti e che hanno provocato in Maria Ungureanu “enorme sofferenza fisica”. In sede di esame autoptico, infatti, sarebbero state riscontrate “contrazioni” che confermerebbero l’atrocità delle violenze. Non era quindi un caso se nei giorni precedenti all’omicidio, Maria avesse lamentato atroci dolori alla pancia. I genitori, inconsapevoli dell’orrore che poi avrebbero scoperto solo dopo la sua morte, avevano creduto si trattasse di semplici crampi, somministrandole per questo degli antispastici. Tornando a Daniel Ciocan, la procura ha chiesto per ben due volte il suo arresto, sempre respinto dal gip del tribunale di Benevento. Il prossimo 30 marzo a tal proposito sarà una data importante poiché i giudici del Riesame potrebbero accogliere la richiesta di arresto della procura. In caso positivo Daniel Ciocan, presunto assassino di Maria Ungureanu, finirebbe immediatamente in carcere.