Un funzionario della Siae ha interrotto la lezione di musica che si stava svolgendo nel cortile di una scuola di Mezzago, in provincia di Monzi, asserendo che per le canzoni suonate dai bambini della quarta elementare avrebbero dovuto essere pagati i diritti d’autore. Le prove del saggio del corso di musica si sono quindi trasformate in un caso e vero e proprio quando è arrivato l’ispettore della Siae: i bambini erano già pronti con i loro strumenti musicali in mano ma non hanno potuto suonare nessuna delle canzoni in programma. Secondo quanto riportato da Tgcom24, l’ispettore avrebbe parlato di “musica diffusa” per la quale si sarebbe dovuto pagare. Gli adulti presenti sono insorti, provando ad appellarsi al buonsenso. Alla fine ha dovuto intervenire il preside dell’istituto, Franco Maria Franci, il quale ha telefonato ai vertici della Siae spiegando che non c’era nulla da pagare perché quella doveva essere solo una prova prima del concerto: tale prova si sarebbe dovuta tenere eccezionalmente all’aperto vista la bella giornata. La Siae si è quindi scusata per la scrupolosità del funzionario e per il fraintendimento, visto che la scuola non stava violando nessuna legge.