Durante la Visita Pastorale di Papa Francesco a Milano, momenti di grande emozione durante la funzione dell’Angelus, celebrata in Duomo, la cattedrale dedicata a Santa Maria Nascente, nel centro della metropoli. Il Pontefice era arrivato a Milano Linate, accolto dall’arcivescovo il cardinale Angelo Scola e dalle istituzioni. Si era recato alle Case Bianche nel quartiere multietnico Forlanini, dove aveva salutato e dato la parola alle famiglie residenti. Papa Francesco durante la visita è stato accompagnato da cori e applausi da parte delle migliaia di persone che avevano animato le vie del quartiere. La visita del Pontefice è poi proseguita in direzione piazza Duomo tra la folla esultante. Qui, prima di salutare i fedeli che gremivano la piazza e le vie circostanti, ha riservato un incontro dedicato ai Ministri ordinati e la Vita consacrata, più di 4000 religiosi, tra cui quasi trenta vescovi e cinque cardinali. Il Pontefice ha impostato tutto il suo discorso su tre parole chiave: sfida, multi e discernimento. In merito alle “sfide” Papa Francesco ha fatto riferimento alla nostra epoca e di quanto tutti siamo continuamente sottoposti a sfide, esortando i presenti a reagire. Il Pontefice parla con parole semplici e per rendere ancor più incisivo il suo ragionamento, suggerisce di prendere le sfide come si prende il bue per le corna. La parola “multi” è servita a Papa Francesco per spiegare quanto lo Spirito Santo sia emblema di diversità, così come il Vangelo, nonostante le sue quattro versioni, riesca ad essere unico, perchè nella diversità risiede la ricchezza. Per introdurre la parola “discernimento”, il Pontefice si sofferma sulla cultura dell’abbondanza cui sono sottoposti i nostri giovani e di quanto sia necessaria la capacità di discernimento, da parte dei genitori e degli educatori, di divenire pastori, per accompagnarli ad attraversare le avversità di questo mondo.
Il buongiorno ai fedeli in piazza Duomo è arrivato subito dopo, accompagnato da un emozionante ringraziamento per la calorosa accoglienza e com’è nel suo stile, il Pontefice ha fatto una battuta metaforica sulla nebbia, di come se n’era andata, aggiungendo che le malelingue avevano anche previsto la pioggia. Poco prima di mezzogiorno, Papa Francesco ha intonato l’Angelus recitato insieme alle più di 50mila persone. Carica di emozione, l’atmosfera s’è fatta ancora più coinvolgente, quando ha dedicato la benedizione ai pellegrini e ai tanti stranieri radunati davanti alla cattedrale. L’Angelus è la preghiera che per tradizione viene recitata in San Pietro nel giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria. Grazie alle parole di Papa Francesco, l’Angelus recitata nel luogo simbolo di Maria Nascente, si è caricata di significati emblematici superiori. Il Pontefice ha poi fatto il giro di piazza Duomo sulla Papamobile scoperta, salutando migliaia e migliaia di fedeli. Le aspettative di giornalisti e fotografi non sono state disattese e mentre tutti gridavano “Francesco”, alcuni di loro si sono guadagnati il suo saluto affettuoso. A ora di pranzo il Pontefice è entrato nel carcere di San Vittore. Dopo il saluto alla direttrice, alle autorità e al cappellano, ha incontrato le detenute dell’Istituto Custodia Attenuta per Detenute Madri. La visita è proseguita con il saluto agli operatori del carcere e ai detenuti dei vari raggi. Nella rotonda centrale, il Pontefice si è incontrato con un’ottantina di detenuti rappresentanti di tutti i reparti. Infine alle dodici e trenta ha pranzato nel sesto raggio in loro compagnia. Dopo la visita a San Vittore Papa Francesco si è trasferito a Monza, dove oltre settecentomila fedeli provenienti da tutte le diocesi lombarde lo attendevano all’interno del parco. A presenziare l’incontro il sindaco Roberto Scanagatti, insieme al presidente della Provincia e al prefetto di Monza e Brianza. La messa in rito Ambrosiano è stata concelebrata assieme a quattro Cardinali, quaranta Vescovi e più di mille sacerdoti. A metà pomeriggio Papa Francesco si è diretto a San Siro verso lo stadio Meazza per l’incontro con i ragazzi cresimati che chiude la Visita Pastorale a Milano del Pontefice.