Ana Maria Stativa è morta a causa dell’ira del suo cliente più affezionato, Francesco Serra, che avrebbe agito perché si sentiva sfruttato dalla donna. Questa l’ipotesi degli inquirenti, che in queste ore stanno ricostruendo la dinamica dell’omicidio, consumato a Bologna lo scorso sabato. Secondo le prime indiscrezioni, il 55enne e reo confesso, non avrebbe infatti tollerato di essere stato raggirato per diversi anni dalla 30enne romena, a cui nel tempo avrebbe dato 40 mila euro. Francesco Serra era inoltre innamorato della vittima, anche se quest’ultima lo riteneva solo uno dei suoi clienti più assidui. L’operaio di Vergato si trova ora in stato di fermo, con l’accusa di omicidio premeditato aggravato. Quest’ultimo dato è emerso a causa dell’arma del delitto usato nella tragedia, una pistola per uccidere i maiali che Serra si sarebbe fatto prestare da un allevatore di sua conoscenza. Agli inquirenti, sottolinea La Repubblica, avrebbe in seguito confessato agli investigatori di aver ucciso Ana Maria Stativa per impedirle che partisse per le vacanze di Pasqua, periodo in cui la donna prevedeva di fare ritorno nella sua Romania.