Si discute molto nell’epoca dei telefonini e del boom di strumenti tecnologici della dipendenza dei giovani dagli smartphone. I ragazzi li usano in continuazione e i genitori sembrano condividere questa inclinazione perché in questo modo possono essere in contatto con loro. Anche a scuola gli insegnanti sono sempre più digitalizzati. In realtà in Italia, come ricorda La Repubblica, gli smartphone sono proibiti a scuola per una legge del 2007: si tratta però di un divieto che è stato in parte superato dal Piano nazionale per la scuola digitale del 2015 che ha definito la proibizione in vigore “troppo drastica”. Di fatto quindi sono state autorizzare deroghe all’uso da parte dei ragazzi degli smartphone a scuola.
Oggi in Italia ogni scuola può quindi scegliere se ammettere o no telefonini e tablet per scopi didattici: il Ministero dell’ Istruzione rende noto che il 70% dei 33mila edifici scolastici è connesso ad internet. Gli insegnanti quindi usano questi strumenti per fare lezione ma il risultato è che i ragazzi sono sempre allo smartphone. E i medici mettono in guardia genitori e insegnanti dai rischi che i giovani possono correre. Giorgio Tamburlini, pediatra e presidente del Centro per la Salute del Bambino di Trieste, ammonisce: “Il telefonino sempre in mano rafforza la dipendenza fra figli e genitori. Ed è ormai evidente che ostacola lettura profonda e uso critico delle nozioni”.