La famiglia di Carlotta Benusiglio è soddisfatta dopo la decisione del nuovo pm Gianfranco Gallo che ha deciso di non archiviare il caso per suicidio. Per tale ragione sono stati richiesti nuovi accertamenti alla luce dei numerosi dubbi ancora da chiarire. La sorella della stilista 37enne, al settimanale Giallo ha commentato: “Noi lo abbiamo sempre sottolineato, non vogliamo un colpevole a tutti i costi”. A sua detta, la ragazza insieme alla madre non avrebbe mai puntato il dito contro nessuno ma è giunto che le indagini proseguano al fine di chiarire i numerosi punti oscuri intravisti anche dal nuovo magistrato. “E’ giusto che chi sa cos’è successo davvero quella tragica notte dica tutta la verità”, ha aggiunto Giorgia Benusiglio. Eppure, secondo la ragazza, la sola persona che avrebbe potuto parlare alla fine ha deciso di restare in silenzio. Il riferimento è a Marco Venturi, fidanzato di Carlotta Benusiglio, il 40enne che in vista del nuovo interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere dopo i due precedenti interrogatori. L’uomo aveva passato la serata precedente alla morte di Carlotta insieme alla stessa stilista, con la quale sarebbe però esplosa una lite.
Come ha confermato il giudice riaprendo il caso di presunto suicidio, Carlotta Benusiglio potrebbe non essersi tolta la vita e i dubbi che circolano da sempre sorti dalle indagini riemergono nel tentativo di dare una spiegazione logica a quanto avvenuto quel tragico 31 maggio scorso alla bella stilita milanese. Ieri sera a Chi l’ha visto si è tornati sul caso di Carlotta, prima con le parole della sorella Giorgia, «Noi non vogliamo puntare il dito verso nessuno (il riferimento è a Marco Venturi, ndr), ma non era da mia sorella pensare al suicidio e ci sono troppe cose che non quadrano. Era già d’accordo che avrebbe passato il giorno dopo con mia madre, aveva il frigorifero pieno di cibo. Tutte cose che non fanno pensare al suicidio», e poi cercando di approfondire allora cosa potrebbe aver portato la morte alla Benusiglio. Sono riemerse le recenti parole dei primi soccorritori nella tragica mattina milanese di un anno fa: «Ho visto la ragazza impiccata, era in piedi appoggiata con le spalle all’albero, ma il peso del suo corpo era sostenuto dai suoi piedi, e questa cosa a noi è sembrata strana. Siamo rimasti lì a farci un po’ di domande. Il corpo, a un certo punto, anche a livello di riflessi condizionati, in una situazione di soffocamento tira calci per terra, ha degli spasmi. Le gambe dovevano essere tese in avanti, coi piedi in avanti. Invece noi l’abbiamo trovata che si reggeva sulla sue gambe. Non so come sia possibile». Da ultimo, rischia di ritornare in auge la tesi dell’avvocato della famiglia che a novembre richiedeva con forza il “no all’archiviazione”: «si ritiene debba essere vagliata con maggior attenzione la ricorrenza, nel caso di specie, degli elementi costitutivi del reato” di istigazione al suicidio a carico dell’uomo (non è indagato) o l’ipotesi “della esecuzione di un gioco erotico pericoloso qual è il bondage (praticato dalla coppia)», scriveva l’avvocato Gian Luigi Tizzoni.
La morte di Carlotta Benusiglio, la talentuosa stilista 37enne trovata impiccata a un albero in un parco pubblico a Milano potrebbe non restare un mero mistero. E’ questa la speranza della famiglia della donna, dopo le nuove indagini disposte dal pm che ha ereditato l’inchiesta, Gianfranco Gallo, e che ha deciso di non archiviare il caso come suicidio. Una tesi, questa, che alla famiglia della 37enne non solo fa molto male ma nei confronti della quale ha sempre manifestato una serie di corposi dubbi che inevitabilmente vanno a ricadere sul fidanzato di Carlotta Benusiglio, Marco Venturi. La sera precedente alla sua morte, la donna trascorse una serata insieme al 40enne, lo stesso con il quale da tempo portava avanti una relazione travagliata, spesso caratterizzata da violenze non solo fisiche ma anche psicologiche. Vessazioni documentate dalla stessa Carlotta Benusiglio e raccolte in una cartella del suo pc nominata non a caso “M” e rinvenuta subito dopo la sua morte, all’alba del 31 maggio scorso. Una sorta di vero e proprio memoriale, nel quale la 37enne appuntava mail, ma anche immagini dei suoi lividi e delle sue lesioni corredate da certificati medici e referti e che documenterebbero le botte subite per anni da Marco Venturi. Con lui trascorse la sera precedente per locali a Milano, fino all’esplosione della nuova lite, proseguita fino a notte fonda. La mattina seguente, Carlotta Benusiglio fu ritrovata impiccata con una sciarpa ad un albero di Piazza Napoli, poco distante dalla sua abitazione. L’ultimo gesto estremo compiuto dalla stilista? La famiglia non ne sarebbe affatto convinta. Tanti gli elementi contro tale tesi a partire dalle modalità con le quali fu ritrovata senza vita Carlotta, impiccata sì ad un albero, ma con i piedi che toccavano terra, mentre la sciarpa era legata ad una altezza tale da non poterci arrivare da sola. Per mesi la procura ha spinto verso l’archiviazione delle indagini, cui si è opposta con forza la famiglia Benusiglio, a partire dalla sorella Giorgia alla quale Carlotta era molto legata. Il nuovo pm titolare dell’inchiesta ha ora accolto la richiesta di proseguire con gli accertamenti ritenendo la presenza di molti dubbi ancora da chiarire sul mistero della morte della stilista. E’ quanto emerge anche dal settimanale Giallo che punta l’accento sulla posizione del fidanzato di Carlotta Benusiglio. Marco Venturi, il cui nome risulta iscritto nel registro degli indagati con le accuse di istigazione al suicidio e maltrattamenti, dopo aver risposto alle domande degli inquirenti in due occasioni, di recente si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. Su questo aspetto si è espressa anche la sorella Giorgia che sulle pagine del settimanale diretto da Andrea Biavardi ha manifestato tutti i suoi dubbi: “Il fidanzato di Carlotta qualche giorno fa, davanti al nuovo pm che segue il caso della morte di mia sorella, ha deciso di non parlare: si è avvalso della facoltà di non rispondere”. Da qui una domanda obbligatoria: “Se non ha nulla da temere, perché tace davanti agli inquirenti?”. Nei due precedenti interrogatori a suo carico, occorre ricordare come lo stesso Venturi aveva manifestato una serie di incongruenze nel suo racconto e che ora potrebbero essere oggetto delle nuove indagini mirate a far luce una volta per tutte sulla tragica fine di Carlotta Benusiglio.