Sono due le notizie principali che arrivano oggi dalla Turchia: partiamo dalla più recente, una fortissima esplosione avvenuta e avvertita a Diyarbakir, nel sud est della Turchia e città più importante della comunità curda che vive con estreme tensioni col governo centrale una sorta di guerra civile semi-nascosta. Pareva in un primo momento si trattasse dell’ennesimo attentato con bomba che purtroppo quelle zone sono solite accusare, ma invece pare che questa volta sia stata una semplice fuga di gas a genere il panico nella popolazione. Ci sarebbero anche 4 feriti ma nessuna vittima e soprattuto nessun kamikaze si sarebbe fatto esplodere come invece sembrava in un primo momento. Colonna di fumo apparsa a pochi metri da una scuola di polizia, teatro di altri attacchi di filo-curdi o di terroristi pro-Erdogan nei mesi passati. Ma questa volta non c’entrano né il PKK curdo né il governo di Ankara: solo fuga di gas, con la grave emergenza che sarebbe già rientrata nei ranghi della normalità. La seconda notizia purtroppo è una conferma, dopo le anticipazioni di questa mattina: il giornalista italiano Gabriele Del Grande (qui un nostro breve profilo) è stato arrestato e verrà espulso mentre stava girando un reportage. Come riporta Rai News24 tramite le informazioni redatte dall’inviata Lucia Goracci, Del Grande è stato trovato privo del permesso di stampa ormai obbligatorio in tutta la Turchia e per questo motivo sarebbe stato immediatamente bloccato e ora in attesa dell’ordine di espulsione dal territorio turco.
Gabriele Del Grande è stato fermato in Turchia mentre stava realizzando un reportage sulla crisi siriana e le migrazioni tra Ankara e Damasco: è un giornalista free lance italiano che nelle ultime ore non se la sta passando certamente bene visto che è stato bloccato dalle forze dell’ordine turche e ora rischia l’espulsione nelle prossime 48 ore. Lo si apprende questa mattina da fonti diplomatiche italiane che riportano la condizione del giornalista e documentarista italiano in mano alle autorità turche che hanno irrigidito i controlli in quell’area caldamente sconsigliata per qualsiasi connazionale anche dalla stessa unità di crisi della Farnesina. Pare, ma non è ancora stato verificato appieno, che Gabriele Del Grande possedesse un tesserino regolare da giornalista ma non le ulteriori documentazioni e autorizzazioni che oggi sono richieste nelle aree di confine tra Siria e Turchia e per questo motivo sia stato bloccato dalla giornata di ieri fino ancora in queste ore in attesa dell’espulsione.
Il giornalista italiano che verrà espulso dalla Turchia nelle prossime ore si trovava come detto al confine con la Siria per realizzare alcuni reportage e interviste per il suo nuovo libro che dovrebbe uscire nei prossimi mesi. Non era la prima volta che si trovava in territorio di guerra vicino al conflitto di tensione con la Siria, l’Isis e i ribelli anti-Assad: famoso e pluripremiato era stato qualche anno fa il suo documentario “Io sto con la sposa” in cui Del Grande raccontava il viaggio di alcuni profughi siriani e palestinesi verso la Svezia e l’Italia con la copertura formale di un corteo nuziale. Crisi migratorie, immigrazione, guerra in Siria e rapporto con la Turchia, questi i temi che il giornalista spesso affrontava anche per il suo blog Fortress Europe e non è ancora chiaro in che zona e quale indagine stava tenendo quando è stato bloccato dalle autorità turche. I controlli di Ankara si sono inaspriti e già tanti reporter sono stati bloccati specie dopo il tentato e fallito golpe contro Erdogan dello scorso 15 luglio, con la stampa che non è ancora vista con buona luce dal presidente in condizione di simil-regime.