Un sacerdote innovatore, un prete che ha rivoluzionato parte della Chiesa italiana del Novecento e un uomo certamente molto discusso: Don Lorenzo Milani, il sacerdote educatore e priore di Barbiana, ha “visto” l’uscita della sua Opera Omnia, edita da Mondadori in questi giorni con una presentazione eccellente e molto importante data nientemeno che da Papa Francesco in un messaggio video accorato inviato alla Fiera dell’Editoria. Parole molto pregne di Bergoglio che ha cercato di declinare una sua personalissima “figura” di Don Milani, in un periodo dove grosse polemiche hanno suscitato alcune uscite del romanziere Walter Siti che ha dedicato al prete educatore il suo ultimo libro scritto su un sacerdote pedofilo inventato. «L’inquietudine di don Lorenzo Milani non era frutto di ribellione ma di amore e di tenerezza per i suoi ragazzi, per quello che era il suo gregge, per il quale soffriva e combatteva, per donargli la dignità che, talvolta, veniva negata», ha tuonato Papa Francesco. Irrequietezza e inquietudine, per il Santo Padre l’opera e la vita di Don Milani hanno proprio queste cifre che definiscono la modalità di testimonianza e fede di questo discusso sacerdote; «Come educatore ed insegnante – ha aggiunto il Papa – egli ha indubbiamente praticato percorsi originali, talvolta, forse, troppo avanzati e difficili da comprendere». Resta però un dato che forse vale più di tutti, per Papa Francesco, e che rappresenta la modalità appassionata di comunicare la fede di Gesù, «La sua era un’inquietudine spirituale – ha concluso il Papa – alimentata dall’amore per Cristo, per il Vangelo, per la Chiesa, per la società e per la scuola che sognava sempre più come ‘un ospedale da campo’ per soccorrere i feriti, per recuperare gli emarginati».
«L’ho dedicato a Don Milani il mio libro sul prete pedofilo. Ma potrei anche sbagliarmi…» aveva detto pochi giorni fa in una intervista molto ambigua rilasciata a Repubblica il romanziere Walter Siti, citando alcune frasi di Don Milani che estratte dal loto contesto sembravano “confessare” il suo amore pedofilo per i ragazzi. Subissato da critiche e da accuse di “profonde inesattezze”, Siti ha dovuto fare un passo indietro dicendo che forse “si è sbagliato nel dedicare il suo libro a Don Milani”; oggi Papa Francesco ha invece illuminato, pur senza eliminare le parti più difficili e a volte “azzardate” dell’opera omnia di Don Lorenzo Milani, la platea della Fiera dell’Editoria. «Si capisce – ha ammesso il Papa – questo ha creato qualche attrito e qualche scintilla, come pure qualche incomprensione con le strutture ecclesiastiche e civili, a causa della sua proposta educativa, della sua predilezione per i poveri e della difesa dell’obiezione di coscienza». Per Bergoglio però la testimonianza del priore di Barbiana supera ogni discussione possibile riguardo alla sua fede appassionata in Cristo, «Mi piacerebbe che lo ricordassimo soprattutto come credente, innamorato della Chiesa anche se ferito, ed educatore appassionato con una visione della scuola che mi sembra risposta alla esigenza del cuore e dell’intelligenza dei nostri ragazzi e dei giovani». Un’amore che è passato anche da una profonda, anche se difficile e non sempre accetta, obbedienza nella Chiesa contemporanea: ancora Bergoglio nel video di presentazione, cita una frase decisiva di Don Milani, «Non mi ribellerò mai alla Chiesa perché ho bisogno più volte alla settimana del perdono dei miei peccati, e non saprei da chi altri andare a cercarlo quando avessi lasciato la Chiesa». Appassionato, esagerato a volte, ma innamorato di Cristo e dei poveri, come dei ragazzi; e in un senso assai diverso da quanto “paventato” in maniera forse incosciente dal romanziere Walter Siti.