«Presto potremo far risorgere i corpi e così la religione potrebbe essere cancellata per sempre e diventare obsoleta»: con queste parole-choc un professore e ricercatore italiano, Sergio Canavero, neurochirurgo di Torino che intende fare il primo trapianto di testa umana entro i prossimi dieci mesi. Ne veniamo a conoscenza dopo un articolo del Guardian (tradotto da Dagospia, ndr) che ha intervistato il professore italiano “visionario” che con un team di cinesi ritiene di poter rivoluzionare per sempre il mondo della scienza, e non solo. Se infatti l’operazione di cui parla Canavero riuscisse nell’interno fino in fondo, i cervelli potranno essere congelati per poi essere in un secondo tempo scongelati e inseriti nel corpo del donatore. In Cina e negli Stati Uniti già da alcuni anni pare che molte persone malate terminali stiano ricorrendo alla crionservazione proprio sperando di arrivare in quel giorno “profetizzato” dal neurochirurgo italiano. «A breve faremo un esperimento senza precedenti. Se riporteremo il paziente in vita, capiremo cosa c’è dopo la vita, la religione potrebbe essere cancellata per sempre, diventare obsoleta, e gli uomini non temerebbero più la morte. Un punto cruciale della storia umana», sono le parole che maggiormente faranno discutere visto il netto “sconfinamento” della scienza in una sfera come quella religiosa e personale che difficilmente può essere “banalizzabile” e ridotta in questi termini.
Moltissimi professori e scienziati nel mondo ritengono da anni la possibilità di poter criocongelare organi così importanti e delicati come il cervello un’autentica “bufala” e dal grado di riuscita praticamente pari a zero. Eppure per il professore Canavero e un team di colleghi cinesi, il trapianto di testa non solo è possibile ma sarà attualizzabile tra pochi mesi. «Stiamo pianificando il primo trapianto di cervello e realisticamente sarà pronto al massimo entro tre anni»: i problemi sono evidente tantissimi, anche se il professore tende a minimizzarli e a spiegare come in corso sono a disposizione tantissimi esperimenti effettuati sulle scimmie, in attesa di un primo donatore umano. «Un trapianto di cervello ha molti vantaggi, ad esempio non esiste il problema del rigetto. Il problema è che nessun aspetto del tuo corpo esterno resta lo stesso. Nemmeno la testa è la stessa, il cervello è trapiantato in un cranio diverso. Si crea una situazione totalmente nuova e non facile», ammette Canavero nell’intervista col Guardian. Intanto, dopo le scimmie il trapianto di testa verrà apportato su un essere umano entro un anno, con un possibile donatore che pare essersi già proposto, uno scienziato russo Valery Spiridonov (come riporta Dagospia).